La situazione dei concorsi ordinari per la scuola oggi ricorda molto la commedia di Luigi Pirandello “Così è se vi pare”, una commedia dove la verità viene lasciata alla libera interpretazione dei compaesani della signora Frola e del Signor Ponza.
Leggendo i diversi pareri espressi sia dalle riviste specializzate sia dai politici sulle “Misure per lo svolgimento delle procedure per i concorsi pubblici” previste dall’art. 10 del decreto 44 del primo aprile 2021, si resta confusi nella misura in cui ognuno interpreta la verità della norma secondo il proprio specifico bisogno o interesse.
C’è chi afferma che le prove preselettive non saranno più effettuate, ma si procederà con una selezione in relazione ai titoli e al servizio di ognuno: ciò punirebbe i neo laureati o comunque tutti quelli hanno presentato domanda entro il 31 luglio avendo solo il titolo di studio e i 24 crediti.
C’è chi afferma che le prove preselettive si faranno regolarmente, ciò viene contestato da chi ha dei servizi svolti come precario nella scuola.
Insomma “così è se vi pare”.
Quale sarà la verità sulla procedura concorsuale è da verificare. E comunque, come accade da un po’ di tempo a questa parte nella scuola, se queste sono le premesse, su chi potrà accedere nei ruoli della scuola alla fine la decisione potrebbe essere presa dai tribunali. Indipendentemente dal merito, quello che tutti sbandierano come elemento indispensabile.