Il top della cultura italiana, che passa attraverso il reclutamento per le cattedre universitarie e quello per dirigenti scolastici, percorre sul filo del rasoio la stessa strada, quella dell’illegalità e delle relazioni clientelari alla faccia della meritocrazia, della trasparenza e del buon andamento della pubblica amministrazione.
Lo scandalo dei concorsi truccati nelle università italiane scoppia proprio mentre è in dirittura d’arrivo il concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici della scuola italiana, caratterizzato da presunte irregolarità diffuse e oggetto di ricorsi, lamentele, inchieste giornalistiche, e da indagini da parte della magistratura penale e amministrativa.
Il fatto che accomuna le due inchieste è che le 38 commissioni del concorso DS 2017 sono state presiedute proprio da quei professori universitari, seppur non gli stessi indagati, su cui si sono accesi i riflettori in questi ultimi giorni.
Il sistema clientelare che ha caratterizzato i concorsi universitari italiani, seppur ancora il processo non si sia celebrato e la loro colpevolezza è solo presunta, evidenzia il distorto procedimento di reclutamento nei concorsi universitari, in modo inequivocabile emerso dalle intercettazioni telefoniche pubblicate, particolarmente in riferimento all’ateneo catanese, che considera “stronzi” che devono essere schiacciati i meritevoli, a beneficio dei figli di famiglie importanti e prestigiose, ritenuti in grado di rivestire il ruolo richiesto nei bandi.
Concorsi nominativi e definizione dei criteri selettivi ad personam e per l’ esclusione di altri con maggiori pubblicazioni o meriti.
Ci chiediamo allora che ruolo abbia avuto o ha o deve avere il Ministero dell’ Università e della ricerca e della scuola in questi concorsi visto che lo stesso Ministro a proposito del concorso DS 2017, in un’ autorevole intervista ha dichiarato che non toccava a lui controllare, bensì alle commissioni, che guarda caso sono presiedute da professori universitari, che oggi, visti i fatti di cronaca emersi non ci rassicurano certo del loro operato.
In che mani ha messo allora il nostro Ministero la selezione di chi domani dovrà guidare la scuola italiana e che andrà a rivestire un ruolo fondamentale nella crescita umana e formativa di generazioni di studenti e dei nostri figli che meritano docenti e DS preparati, e all’altezza del compito ad essi affidato!?
Le investigazioni della Digos per l’università e la magistratura penale e amministrativa per il concorso DS, stanno seguendo un percorso che accerterà, almeno si spera, responsabilità e danni arrecati e diritti violati,ma non è possibile ogni volta arrivare a questi estremi, poiché la regolarità e la correttezza delle procedure, nel rispetto dei diritti di tutti e della meritocrazia, che permette veramente di scegliere i migliori, deve essere garantita dallo Stato tramite il Ministero preposto fissando e seguendo esso stesso le regole,la legge,la trasparenza,la giustizia.
Lo Stato deve essere il nostro padre di famiglia che guida, controlla, applica la Costituzione.
Non ci sarebbero più ricorrenti, ricorsifici, class action, avvocati, Corte Europea e multe da pagare se lo Stato riuscisse a garantire i diritti di tutti senza macchiarsi di una colpa a cui qualche volta per motivi svariati non riesce a sottrarsi: LA DISPARITA’ DI TRATTAMENTO, che una volta appurata e sentita sulla pelle,(lo sanno bene i ricorrenti del concorso DS 2011 che ancora attendono giustizia) rende le sue vittime combattenti, perché nessuno di noi vuole essere figlio di un Dio minore, e non possono esserci figli e figliastri per lo Stato italiano e neanche nella nostra tanto amata famiglia italiana.
Guai a fare differenze tra i figli! Non è giusto.
Pensiamo ai tanti bravissimi ricercatori, oggi all’estero, perché non appartengono a famiglie altolocate per lavorare in Italia,e quindi non raccomandati e che fanno la ricchezza dei paesi in cui lavorano,ma certamente non la ricchezza dell’Italia.
Pensiamo agli aspiranti DS che hanno avuto la sfortuna, in un sistema selettivo concorsuale random da roulette russa, ma di cui si disconosce ancora il criterio,di avere avuto corretti i compiti da commissari universitari di materie poco pertinenti al bando di concorso, come farmacisti per esempio, che nulla o poco sanno di Ptof e Rav, e che hanno promosso soltanto il 10,11,14 % dei candidati bocciando tutti gli altri,anche senza guardare e correggere il compito presumibilmente, come si evince dalle proprietà dei file concessi ai candidati ,dove il file della griglia di valutazione con la valutazione stessa è stato emesso prima del file della correzione degli elaborati e così anche il verbale. Altre commissioni invece hanno promosso il 90 % dei candidati evidenziando una differenza di valutazione notevole tra una commissione e l’altra.
Pertanto la fortuna ha giocato un ruolo determinante in questo concorso che infatti premia i fortunati e non certo i migliori.
Pensiamo ai tanti bravi e meritevoli che hanno superato tutte le fasi concorsuali, ma nello stesso tempo pensiamo anche a tutti quei furbi, che domani saranno DS, che, una volta memorizzato il codice alfanumerico del proprio elaborato, posto alla conoscenza di tutti i candidati e collegato al proprio codice fiscale, procedura anomala che ha tradito la regola principale di un pubblico concorso che obbliga all’anonimato della procedura, lo abbiano comunicato o comunque lo avrebbero potuto comunicare,seppur non lo avessero fatto, a qualche politico faccendiere, o amico influente, funzionario dello stesso Miur, se non agli stessi commissari, per l’ individuazione del proprio elaborato da correggere attentamente e positivamente, passando o meglio bypassando la seconda fase del concorso in modo facile e gratuito.
(Alcuni candidati hanno saputo in tempo reale l’ esito positivo della correzione del loro elaborato,anche uno o due mesi prima lo scioglimento dell’ anonimato. Qualcuno ha anche festeggiato e pubblicato la notizia su fb)
Pensiamo a chi non ha potuto dimostrare la propria preparazione decennale fatta di master, corsi di preparazione in Italia e all’estero, semplicemente perché il sistema Cineca ha fallito ancora una volta dopo il concorso docenti del 2016, non salvando l’ultimo quesito allo scadere del tempo automaticamente come avrebbe dovuto, o le ulteriori correzioni apportate in corso d’opera per migliorare le risposte date in un primo momento con la fretta del tempo che scorreva veloce e inesorabile.
Pensiamo a tutti i figli di NESSUNO, intelligenti, bravi e preparati essere scavalcati da mediocri figli di papà e diciamolo ancora una volta, RACCOMANDATI.
Purtroppo questa è l’Italia e oggi dopo l’indagine sull’università bandita, lo scenario di un’ Italia in mano ai privilegiati non fa più parte del nostro immaginario collettivo di italiano medio che si…” lamenta sempre del governo e della polizia..”.
Questo quadro non è un’ opera d’arte italiana tanto apprezzata nel mondo. Questo quadro è la nostra dura e triste realtà.
Daniela La Mattina