Una analisi condotta dall’Ufficio Sindacale della CISL Scuola sui concorsi PNRR2 sta evidenziando non poche difficoltà nella copertura dei posti di sostegno nelle scuole primarie e dell’infanzia.
Se si esamina il dato nazionale nel suo complesso si può constatare che le domande di partecipazione sono poco più di 59mila mentre i posti disponibili sono solo 8.355.
Ma se si analizzato i numeri si scopre che, a conti fatti, per la scuola dell’infanzia e primaria si corre il rischio che più dell’80% dei posti rimanga scoperto.
Le criticità, infatti, variano a livello regionale, con alcune aree come Piemonte, Lombardia e Veneto che presentano una disponibilità di posti addirittura superiore al numero dei partecipanti.
Le criticità emergono considerando regione per regione il rapporto fra domande e posti: come si può facilmente vedere nella tabella allegata, non sono poche, né di poca consistenza, le regioni nelle quali, per quanto riguarda il sostegno, il numero dei posti in palio supera quello dei concorrenti, a volte di gran lunga, come accade per la primaria in Lombardia, Piemonte e Veneto.
Le conseguenze – osserva il sindacato di Ivana Barbacci – non sono di poco conto: verificato caso per caso il numero dei posti che non sarà comunque possibile coprire, nemmeno qualora tutti i candidati risultassero vincitori, si arriva a un totale di 3.642 posti su cui non si potranno fare assunzioni: ciò significa che, essendo in totale 4.413 i posti messi a concorso, ne rimarrà scoperto l’82,5%.
Cisl Scuola fornisce dati precisi: nell’infanzia resteranno vuoti almeno 116 posti su 302 (38,4%), nella primaria ben 3.526 su 4.111 (85,7%).
Ma il vero problema è che il fenomeno risulta tutto concentrato nelle regioni del nord “a conferma del permanere di uno squilibrio molto accentuato a livello territoriale nella distribuzione tra domanda e offerta”.
I numeri del sostegno sono implacabili: alla primaria ci sono poco meno di 6.500 concorrenti per poco più di 4mila posti, ma in Calabria si contano 7 posti per 518 domande; in Campania 5 posti per 1.252 domande, in Sicilia i 7 posti saranno contesi fra 1.455 candidati.
Al contrario in Piemonte si registrano 689 posti per 50 partecipanti e in Lombardia 2.036 posti per 217 partecipanti.
E, per il momento, non è chiaro quale strategia il Ministero intenda adottare per affrontare, e possibilmente risolvere, un problema che è di carattere strutturale.
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