Reclutamento

Concorsi scuola 2023, Pascarella (Flc Cgil): “Non produrranno graduatorie di idonei. Sistema di formazione darà abilitazione ai vincitori”

Intervenuta nel corso della diretta della Tecnica risponde live dal titolo “Concorsi scuola 2023, dopo tanti annunci nessun bando. A che punto siamo?”, la responsabile reclutamento della Flc Cgil Manuela Pascarella ha parlato di immissioni in ruolo e di prossime procedure concorsuali:

“Per quanto riguarda le immissioni in ruolo di quest’anno sembra ci si aggiri sulle 40mila unità, questi sono i primi dati ufficiosi. Vanno però rapportati non soltanto all’unità del contingente che era pari a circa 50mila posti. Per la prima volta dal 2015 la totalità dei posti che erano vacanti non sono stati messi a disposizione del contingente delle immissioni in ruolo, ma è stata fatta una decurtazione a monte importante, per cui a fronte di 81mila posti vacanti, ne sono stati autorizzati solo 50mila. Il dato delle 40mila assunzioni fatte va rapportato al totale dei posti vacanti che sono appunto circa 81mila ci fa capire come il reale rapporto tra immissioni in ruolo effettuate e posti vacanti da assegnare alle assunzioni è di circa il 50%. Fondamentalmente un posto su due rimane precario, rimane inassegnato”.

“C’è stato un fattore che ha contribuito ad alzare in modo rilevante l’esito di queste assunzioni che è lo stesso fattore che aveva aiutato sin dal 2021 ovvero il fatto di aver utilizzato anche le Gps prima fascia soprattutto in riferimento all’ambito del sostegno. Su un numero di 40mila assunzioni, 12mila provengono dalla prima fascia sostegno e ovviamente annessa la mini call veloce che quest’anno veniva sperimentata. Dei 12mila posti, circa 2.550 derivano da mini call veloce, dunque ha funzionato abbastanza bene”.

“Si tratta di riflettere seriamente su questi risultati – spiega Pascarella – negli ultimi 5 anni ci sono stati ben 7 concorsi con un risultato tutto sommato modesto e prendere atto come di contro le chiamate da Gps funzionano molto bene. Porterei a regime la chiamata da Gps sostegno e non più come una misura transitoria. Parimenti, sarebbe utile estenderla anche al posto comune. Con ben tre concorsi, tantissimi posti rimangono scoperti. Questo significa che i concorsi da soli non ce la fanno a coprire il turnover della scuola”.

Concorsi: cosa c’è da sapere

“Per quanto riguarda i concorsi già annunciati – afferma Pascarella – avete visto che c’è stata questa cortina di silenzio, per cui sembra che quelli che dovevano essere i tempi scanditi dall’amministrazione non siano più credibili. A giugno ci avevano detto che puntavano a fare uscire il bando entro settembre. È evidente che questa tempistica oggi è sforata perché se non escono neanche i regolamenti del concorso, figuriamoci se possono uscire i bandi. Abbiamo visto che l’unico che è uscito è stato quello di educazione motoria alla primaria“.

“Questi concorsi previsti dal Pnrr non produrranno graduatorie di idonei e non saranno concorsi abilitanti. In questi nuovi concorsi non è previsto che chi supera la procedura si abiliti perché parallelamente a questi concorsi che sono pensati esclusivamente come canale di assunzione a tempo indeterminato viene avviato un sistema di formazione in ingresso che darà l’abilitazione. Per cui o si consegue l’abilitazione con i corsi costituiti ad hoc (60 cfu o 30 cfu per i docenti che hanno i 3 anni di servizio o hanno partecipato allo straordinario bis oppure i corsi da 30 cfu per i docenti ingabbiati) oppure gli altri che parteciperanno al concorso con il requisito dei tre anni, con il requisito dei 24 cfu, quando partiranno con il requisito dei 30 cfu (quelli non abilitanti) una volta vinto il concorso dovranno completare la loro abilitazione e solo al termine di quel percorso formativo la otterranno”.

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Redazione

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