Nei recenti pareri del Cspi, da quello sul concorso ordinario per la scuola dell’infanzia e primaria, a quello sul concorso ordinario per la scuola secondaria, viene espressa l’esigenza che i concorsi ordinari banditi nella estate 2020 mediante il Dl Sostegni bis, non dettino le modalità delle procedure concorsuali future e a regime, in quanto queste non dovranno risentire di una discussione condotta in piena emergenza sanitaria, ma dovranno essere il frutto di ponderate e condivise analisi sul reclutamento docenti in grado di condurre a una reale valorizzazione della professionalità del docente, che non può prescindere da una estrema attenzione alla formazione iniziale e a quella in itinere degli insegnanti.
Peraltro la stessa definizione del decreto “Misure urgenti connesse all’emergenza da COVID-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali” richiama alla eccezionalità e non alla continuità delle misure previste, osserva il Cspi.
Si legge infatti nel parere del Cspi: Il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione (CSPI), richiamando quanto già espresso in precedenti pareri, ribadisce, ai fini di un autentico esercizio del diritto di istruzione nel sistema scolastico pubblico, la centralità e l’importanza del reclutamento e della formazione iniziale del personale mediante la valorizzazione delle capacità e delle potenzialità professionali degli aspiranti.
E ancora: il CSPI ribadisce la necessità di individuare un percorso di reclutamento omogeneo e univoco tale da definire, in tempi brevi, un sistema ordinario che dia certezze di programmazione al fine di approdare a una riforma del reclutamento che metta al centro la formazione iniziale con percorsi strutturati e stabili, garantendo altresì adeguate modalità di preparazione ai candidati.
Pertanto il CSPI invita il Ministero dell’Istruzione – anche attraverso il confronto al Tavolo per il Reclutamento istituito con il Patto per la Scuola – ad avviare, come previsto nel PNRR, le riforme relative al miglioramento dei processi di reclutamento e di formazione degli insegnanti.
Ma in che modo le riforme cambieranno i concorsi futuri non ancora banditi? L’attenzione ai processi di reclutamento e alla formazione lasciano pensare a procedure concorsuali più valorizzanti di un quiz computer based a risposta multipla, sebbene il presidente del Consiglio Mario Draghi continui parlare di semplificazione. Un’ipotesi, tuttavia, che ad oggi non ha riscontro.
Altamente probabile, invece, è che i quesiti (in qualunque forma vengano progettati e presentati) concepiranno una maggiore integrazione tra quanto viene richiesto, in termini di competenze, al docente curriculare e quanto viene richiesto al docente di sostegno, a ragion del fatto che l’inclusione non può essere più considerata ambito esclusivo dei docenti di sostegno.
Insomma, la separazione tra la procedura finalizzata all’accesso ai posti comuni e quella per i posti sul sostegno ad oggi sarebbe troppo marcata, secondo quanto sostiene il Cspi.
Ecco perché il Consiglio Superiore si esprime come segue: si ritiene opportuno che i quesiti della prova scritta della procedura per i posti di sostegno vertano anche su tematiche disciplinari, culturali e professionali proprie dell’insegnamento curriculare; parimenti, i quesiti della prova scritta e la prova orale della procedura per i posti comuni dovrebbero accertare anche conoscenze e competenze relative ai temi dell’inclusione scolastica. Questo in quanto il tema dell’inclusione in questi ultimi anni ha assunto una dimensione molto più ampia e complessa rispetto al passato.
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