Nella giornata del 16 marzo il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi è intervenuto al Senato per discutere il Piano Nazionale di Ripresa e di Resilienza (PNRR), che ha presentato entro un discorso complesso e organico, nell’ottica di fare del Piano non solo un acceleratore ma anche un moltiplicatore, che traini altri settori.
In risposta al ministro ecco i principali interventi delle diverse parti politiche. Tra questi interventi, quello della Senatrice Granato che chiede conto dei concorsi scuola.
Rispetto ai temi affrontati dal ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi la senatrice Sbrollini chiede che si aggiungano alla discussione “i temi dello sport a scuola, perché in questo momento, con la situazione pandemica e la DaD, c’è la necessità di fare una riflessione ampia su come vogliamo ripartire anche dal tema delle nostre strutture e della sedentarietà dei nostri ragazzi, in rapporto anche ai social.”
“Visto che lo stanziamento importante avviene nell’ambito digitale, mi preme sottolineare il pericolo che alla fine la didattica si sottometta alla tecnologia,” afferma l’onorevole Frassinetti.
“Abbiamo studiato gli effetti della tecnologia sui bambini. La tecnologia non dovrebbe governare la didattica. Quindi il problema del precariato, degli organici di fatto e di diritto, degli stipendi, rispetto ai quali siamo fanalino di coda in Europa, anche come incentivo alla formazione degli insegnanti.”
“Bene l’investimento nel settore 0-6, ma la scuola media è l’anello debole e andrebbe ripensata.” Un argomento su cui il ministro è poi intervenuto di nuovo, a chiarire la propria posizione, come riferisce il direttore Alessandro Giuliani.
E lancia quasi una provocazione all’indirizzo dei professori della scuola secondaria di primo grado: “Sono più preparati gli insegnanti della primaria che non quelli di scuola media.”
Quindi continua: “Sulla questione della formazione professionale bene, ma non vediamo alcuna valorizzazione della cultura umanistica. L’Italia è la culla della cultura umanistica e questa andrebbe potenziata. Andrebbero potenziati il latino e la storia dell’arte, ad esempio.”
“Bene anche l’aggancio della scuola all’economia e al territorio, ma la scuola non può essere staccata dalla cultura, è una contraddizione nei termini.“
Infine Paola Frassinetti chiede “chiarezza sulla DDI. Dove si prevede la formazione del personale scolastico: Indire coinvolto?”
La senatrice Granato, ora al Gruppo misto, dopo l’uscita dal M5S a seguito del disallineamento dalla piattaforma Rousseau in occasione del sì del movimento al Governo Draghi, introduce nella discussione il tema concorsi.
“I concorsi sono rimasti interrotti. La procedura straordinaria, ordinaria e il concorso abilitante. E a che punto stanno i decreti attuativi per il reclutamento degli insegnanti di sostegno?”
Quindi la situazione degli istituti paritari. E sull’argomento la Senatrice ricorda i fatti di cronaca in Calabria, e in particolare il caso grave che ha coinvolto l’USR della Calabria e un istituto paritario, a dimostrazione della prassi consolidata di compravendita di titoli di studio. “Prassi che si può bloccare introducendo una norma che preveda che gli istituti paritari ottemperino alle stesse norme di quelli statali, ad esempio quanto a organici o a procedure di reclutamento,” suggerisce la senatrice Granato.
Il senatore Cangimi parla con perplessità della didattica a distanza e dell’effettivo funzionamento della DaD, specie in relazione alla perdita degli apprendimenti. “Ha funzionato male perché non tutte le famiglie sono tecnologicamente attrezzate e sono accresciuti divari e disuguaglianze, tra famiglie ricche e povere, istruite e non istruite, con figli disabili e non.” E si rivolge al ministro dell’Istruzione Bianchi: “Lei aveva ipotizzato di tenere più a lungo aperte le scuole per il recupero didattico, ma abbiamo capito che per questioni sindacali questo non sarà possibile. Dunque come risolvere il problema del recupero degli apprendimenti?”
“Inoltre intende introdurre elementi di meritocrazia nella scuola, specie nella retribuzione degli insegnanti?”
Altra questione: il digitale. “Degli investimenti servono ma investire sulla istruzione digitale non credo sia la soluzione migliore.”
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