Il Recovery plan, appena approvato dal CdM, non porterà alcuna assunzione automatica. E nemmeno gli attesi concorsi per soli titoli e servizi. Lo assicura la sottosegretaria all’istruzione Barbara Floridia, senatrice M5s: “Per ciò che attiene il reclutamento, il testo di finale che verrà sottoposto al Parlamento non contiene alcuna sanatoria”, dice la grillina.
Secondo Floridia, “nel testo non vi è presente alcun riferimento potenzialmente lesivo del principio meritocratico, che deve sovrintendere tutta l’azione di governo tanto più in un settore come quello dell’istruzione. Ringrazio chi nel governo ha condiviso con me questo principio cardine su cui di fonda l’intera azione politica del Movimento 5 Stelle”.
In effetti, il capitolo sul reclutamento è stato cambiato all’ultimo istante, forse durante la stessa riunione del Governo. E sembra mancare proprio la parte che avrebbe aperto alle assunzioni tramite concorso per titoli, servizi e unica prova su pc: una procedura decisamente semplificata rispetto quella dei concorsi ordinari. Una soluzione che farebbe così pendere la bilancia decisamente a favore dei 5 stelle e a discapito della Lega.
E ad essere scontentati sarebbero anche diversi docenti, considerando che in occasione del sondaggio della Tecnica della Scuola, al quale hanno partecipato quasi 4 mila lettori, ben 8 su 10 hanno detto di preferire la selezione per titolo e servizi, piuttosto che il concorso ordinario classico.
Il nuovo testo appare decisamente più stringato di quello presente fino poche ore prima nella versione definitiva del Pnrr, in linea con il DL 44/2021 voluto dal ministro per la PA Renato Brunetta: “L’attuale sistema di reclutamento degli insegnanti – si legge nel nuovo testo – richiede una revisione finalizzata a poter coprire, con regolarità e stabilità, le cattedre disponibili con insegnanti di ruolo. Tale misura ha l’obiettivo strategico di comportare un significativo miglioramento della qualità del sistema educativo del nostro Paese che non può non passare attraverso un innalzamento delle professionalità del personale scolastico”.
Secondo il senatore Mario Pittoni, responsabile Scuola Lega e vicepresidente della commissione Cultura, le cose non stanno però come sostiene la sottosegretaria Barbara Floridia.
“Qualcuno lancia appelli contro sanatorie che nessuno chiede, per gettare discredito su qualsiasi norma mirata al superamento del precariato nella scuola, che penalizza soprattutto gli studenti. Qualcuno che un tempo strillava “onestà!”…”, scrive su Facebook il leghista.
“Ci avviamo – sostiene Pittoni – a superare i 230 mila posti assegnati a supplenza, un impegno di mesi delle strutture territoriali per trovare i sostituti. Servono tre cose per cominciare invece il prossimo anno scolastico con tutti i docenti titolari in cattedra, che poi è un diritto assoluto degli studenti: coprire con procedura straordinaria almeno 60.000 posti vacanti e disponibili, che almeno 50.000 posti di sostegno in deroga siano convertiti in organico di diritto e che almeno 10.000 posti attivati in organico di fatto per sopperire a varie finalità (incremento del tempo pieno, istituzione di nuove sezioni di scuola dell’infanzia, attivazione di corsi serali, sdoppiamento delle classi numerose, scuola in carcere e in ospedale…) diventino posti di potenziamento dell’organico”.
Secondo Pittoni, “i ‘pannicelli caldi’ suggeriti dal M5s evidenziano, al contrario, l’intenzione di confermare la linea che quest’anno ha portato un’ulteriore riduzione degli insegnanti titolari, con conseguente aumento di supplenti e classi pollaio”.
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