“Lo dico molto chiaramente e non è ideologico: o si passa alle scuole il potere assunzionale oppure da questo problema del balletto dei supplenti non ne usciremo mai.” Così il presidente dell’Anp Antonello Giannelli, in occasione dell’appuntamento di Tecnica della Scuola Live del 20 aprile.
Un tema, quello dei concorsi, su cui peraltro La Tecnica della Scuola torna a interrogare i propri lettori, per conoscere le opinioni divergenti e comprendere così pure gli interessi in gioco e le aspettative.
Questa è la domanda che poniamo ai nostri lettori: alla luce dell’alto numero di posti vacanti e considerando pure l’emergenza Covid-19, i nuovi docenti vanno assunti in ruolo tramite concorso ordinario tradizionale per titoli ed esami; oppure vanno reclutati tramite selezione per soli titoli e servizi?
Ancora il presidente Giannelli, estremamente caustico: “Sono 20 o 30 anni che non si riescono a fare concorsi per tempo. E negli anni i precari aumentano. Bisogna cambiare radicalmente strategia”.
Un esempio pratico? Ce lo fornisce nel corso della diretta di Tecnica della Scuola Live: “A scuola esiste un comitato di valutazione che formula un parere sull’anno di prova del docente. Poi sta al Dirigente se confermare in ruolo il docente o meno. Io penso che questo meccanismo potrebbe essere destinato anche alle assunzioni. Se io nella mia scuola ho un certo bisogno di docenti, devo potere fare un concorso per quei posti. Non ha nulla a che fare con l’ideologia e non ha nulla a che fare con l’espressione presidi manager o presidi sceriffo, che periodicamente torna alla ribalta dopo essere stato coniato con la Buona Scuola del 2015″.
“Quando si arriva a fine aprile e non si è ancora provveduto al reclutamento di settembre, è talmente tardi che è chiaro che poi saltano fuori delle sanatorie. La congiunzione di due disperazioni, quella delle scuole in cerca di docenti e quella dei precari in cerca di posto, sortisce come effetto un matrimonio non troppo felice”.
Sul tema dei concorsi e del reclutamento è intervenuto in questi giorni anche il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che auspica una sintesi politica tra le diverse posizioni e parti politiche.
D’accordo con il titolare del Mi c’è anche Maddalena Gissi, leader Cisl scuola, la quale, intervistata dal nostro vice direttore Reginaldo Palermo, così commenta le vicende concorsuali del nostro Paese e le polemiche scaturite dalle ultime disposizioni del ministro della PA Renato Brunetta: “Non abbiamo interesse ad alimentare uno scontro fra i giovani che ambiscono a entrare nella scuola e che hanno presentato domanda; e tanti che hanno maturato un’anzianità e un’esperienza che invece vorremmo fosse valorizzata”, sottolinea la segretaria generale Cisl Scuola.
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