La questione concorso scuola 2020 è piena di numerosi interrogativi. D’altronde, in questo momento le certezze sono davvero poche e l’emergenza coronavirus impone di mettere in secondo piano alcune questioni.
Tuttavia, moltissimi candidati che vogliono partecipare al concorso docenti, si chiedono se vale la pena studiare adesso per un concorso che nemmeno si sa quando si dovrà affrontare: “Dati gli ultimissimi aggiornamenti generali sulla situazione nazionale, non credete che sarebbe quantomeno opportuno sapere se il bando per lo straordinario si riesce o meno a farlo uscire dati i tempi troppo ristretti che passerebbero dalla prova scritta (con relativa correzione) alle immissioni in ruolo di inizio anno scolastico?
Almeno non impieghiamo ancora altre ore della giornata a studiare senza avere date possibili“. Questo è uno dei tanti messaggi presenti su uno dei nostri gruppi Facebook.
La Ministra Azzolina, ha annunciato recentemente: “I concorsi scuola saranno banditi a breve. Le prove, come previsto dall’ultimo Dpcm, si svolgeranno successivamente, dopo il termine previsto di due mesi di sospensione dei concorsi pubblici. Le immissioni in ruolo saranno a settembre regolarmente, perché abbiamo bisogno di nuovi docenti da assumere”.
Le parole dell’Azzolina trovano conferma anche sull’ultimo DL pubblicato in Gazzetta Ufficiale: infatti, all’articolo 1, comma 2, lettera t, è scritto: “limitazione o sospensione delle procedure concorsuali e selettive finalizzate all’assunzione di personale presso datori di lavoro pubblici e privati, con possibilità di esclusione dei casi in cui la valutazione dei candidati è effettuata esclusivamente su basi curriculari ovvero con modalità a distanza, fatte salve l’adozione degli atti di avvio di dette procedure entro i termini fissati dalla legge, la conclusione delle procedure per le quali risulti già ultimata la valutazione dei candidati e la possibilità di svolgimento dei procedimenti per il conferimento di specifici incarichi”.
Quindi, le prove concorsuali del concorso docenti sono sospese fino alla fine dell’emergenza (quindi, in linea teorica, fino al 31 luglio. Al momento sono sospese fino a maggio, ma il presente decreto prevede di spostare tale data fino al termine ipotetico dell’emergenza).
Gli atti di avvio concorsuali, e quindi i bandi del concorso scuola 2020, possono essere emanati durante questo periodo di blocco e questo significa che, come prevede il decreto milleproroghe, tutti i bandi del concorso docenti devono essere pubblicati entro il 30 aprile.
In definitiva, consigliamo a chi intende sostenere uno dei concorsi scuola 2020, di continuare la preparazione, consapevoli che le prove saranno sicuramente in estate o quasi, emergenza coronavirus permettendo. A parere di chi scrive, forse, i candidati del concorso straordinario, potrebbero effettivamente sperare di partecipare, data la natura semplificata della procedura. Anche se si potrebbero innescare altri problemi di cui abbiamo già parlato.
E’ vero che al momento manca anche il parere del CSPI: dopo essere saltate le sedute previste per il 4 marzo e poi l’11 marzo, allo stato attuale non abbiamo nessuna data di una nuova riunione. Anche in questo caso il coronavirus sta condizionando il tutto.
Il parere del CSPI, è obbligatorio ma non è vincolante, nel senso che il Miur, in linea teorica, non sarebbe costretto a seguire tutti i rilievi.
Nella pratica, ciò capita assai di rado, con l’amministrazione che tende sempre ad accogliere almeno in parte i rilievi mossi dal Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione.
Il DL 126/2019 stabilisce che potranno partecipare, al concorso scuola 2020 straordinario, i docenti in possesso dei seguenti requisiti:
Per i posti di sostegno è necessario avere, oltre ai seguenti requisiti di servizio, la specializzazione sul sostegno.
Possono partecipare al concorso scuola 2020 secondaria, per i posti comuni, i candidati in possesso, alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda, di uno dei seguenti titoli:
a. titolo di abilitazione alla specifica classe di concorso o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente;
b. titolo di accesso alla specifica classe di concorso congiuntamente a titolo di abilitazione all’insegnamento per diverso grado o classe di concorso o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente;
c. titolo di accesso alla specifica classe di concorso o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente congiuntamente al possesso dei 24 CFU/CFA di cui all’articolo 1, comma 181, lettera b), numero 2.1 della Legge.
Per i posti Itp accedono i candidati i possesso del diploma e senza i 24 CFU, almeno fino all’anno scolastico 2024/2025.
Per i posti di sostegno del concorso ordinario secondaria sono ammessi a partecipare alle procedure distinte per la secondaria di primo o secondo grado, i candidati in possesso, alla data di scadenza del termine per la presentazione della domanda, oltre che ai requisiti precedenti, del titolo di specializzazione sul sostegno per lo specifico grado conseguito ai sensi della normativa vigente o analogo titolo di specializzazione sul sostegno conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente.
Sono ammessi con riserva coloro che, avendo conseguito all’estero i titoli abbiano comunque presentato la relativa domanda di riconoscimento ai sensi della normativa vigente, entro il termine per la presentazione delle istanze per la partecipazione alla procedura concorsuale.
ALLEGATO A – PROGRAMMA CONCORSUALE (CLICCA QUI)
ALLEGATO C – TABELLA TITOLI VALUTABILI (CLICCA QUI)
ALLEGATO D – CORRISPONDENZA TITOLI ABILITAZIONE (CLICCA QUI)
Il decreto ministeriale specifica che saranno ammessi a partecipare al concorso docenti i candidati in possesso di uno dei seguenti titoli:
Per quanto riguarda invece le procedure per i posti di sostegno su infanzia e primaria è richiesto inoltre il possesso dello specifico titolo di specializzazione sul sostegno conseguito ai sensi della normativa vigente o di analogo titolo di specializzazione conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa.
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