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Concorsi scuola: il Dl Sostegni bis accelera le procedure

Il Governo vuole stringere i tempi anche sul fronte dei concorsi, ed introduce nel decreto Sostegni bis una serie di misure per accelerarne lo svolgimento.
Al fine di assicurare che i concorsi ordinari siano banditi con frequenza annuale, il decreto prevede una semplificazione delle prove concorsuali:

  • in sostituzione della o delle prove scritte attualmente previste, viene introdotta una unica prova scritta con più quesiti a risposta multipla, volti all’accertamento delle conoscenze e competenze del candidato sulla disciplina della classe di concorso o tipologia di posto per la quale partecipa, nonché sull’informatica e sulla lingua inglese.
    La prova è valutata al massimo 100 punti ed è superata da coloro che conseguono il punteggio minimo di 70 punti;
  • prova orale;
  • valutazione dei titoli;
  • formazione della graduatoria finale nel limite dei posti messi a concorso.

Le modifiche anche ai concorsi già banditi

Le modifiche riguarderanno anche i concorsi già pubblicati, i cui bandi verranno modificati, senza tuttavia riapertura dei termini per la presentazione delle domande o modifica dei requisiti di partecipazione.
Una commissione nazionale sarà incaricata di redigere i quadri di riferimento per la valutazione della prova scritta, i programmi delle prove, i requisiti dei componenti delle commissioni cui spetta la valutazione della prova scritta e della prova orale, i titoli valutabili e il relativo punteggio.

Modifiche in corsa alle regole

In sostanza i bandi già pubblicati verranno in tutto o in parte stravolti, con buona pace di quanti avevano già iniziato la preparazione sulla base di un programma già noto e di un concorso già strutturato nelle sue modalità di svolgimento.
Questo potrà determinare con molta probabilità l’insorgere di contenzioso che, di certo, non farà bene alla celerità delle procedure.

Utilizzo delle graduatorie fino ad esaurimento

In caso di incapienza dei posti destinati annualmente alle assunzioni, le assunzioni dei vincitori potranno essere disposte anche negli anni scolastici successivi, sino all’esaurimento delle relative graduatorie.

Chi non supera il concorso non potrà partecipare al successivo

Altra disposizione che già fa parecchio discutere è quella che preclude ai candidati che non superano le prove della procedura concorsuale, di presentare domanda di partecipazione alla procedura successiva per la medesima classe di concorso o tipologia di posto per la quale non hanno superato le prove.
A ben vedere, questa limitazione non appare rispettosa dell’art.97della Costituzione, che garantisce la possibilità di partecipazione ai concorsi per l’accesso ai pubblici impieghi.

Materie scientifiche e tecnologiche

Per le immissioni in ruolo relative all’a.s. 2021/22 per le materie scientifiche e tecnologiche, in concorsi già banditi (senza riapertura dei termini per la presentazione delle istanze o la modifica dei requisiti di partecipazione alla procedura) si svolgeranno con le seguenti modalità:

  • unica prova scritta con più quesiti a risposta multipla, volta all’accertamento delle conoscenze e competenze del candidato sulle discipline della classe di concorso o tipologia di posto per la quale partecipa, nonché sull’informatica e sulla lingua inglese;
  • prova orale, valutata al massimo 100 punti e superata da coloro che conseguono il punteggio minimo di 70 punti;
  • formazione della graduatoria entro il 31 agosto 2021.

Premio per le commissioni più veloci

Alle commissioni che pubblicheranno la graduatoria finale entro il 31 luglio 2021 verrà riconosciuto un compenso aggiuntivo rispetto a quello attualmente previsto.
Per le procedure che non dovessero concludersi entro il 31 luglio 2021, le relative graduatorie saranno utilizzate nel corso degli anni successivi con priorità rispetto alle graduatorie delle procedure ordinarie.

Tempi troppo stretti

Resta da chiedersi, tuttavia, se si riuscirà mai a rispettare la tempistica auspicata, considerati da un lato i numerosi rilievi critici mossi al testo licenziato in Cdm che, certamente, si tradurranno in altrettanti emendamenti alla legge di conversione la quale, da regola costituzionale, deve intervenire entro 60 giorni.
Anche a voler ammettere il rispetto di una tempistica da record, ed il ricorso a sopraffine tecniche parlamentari, pare obiettivamente complicato riuscire ad emanare i decreti di rettifica ed integrazione dei bandi, svolgere le prove ed orali e pubblicare le graduatorie entro il 31 luglio prossimo, ossia fra poco più di due mesi.

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Dino Caudullo

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