Attualità

Concorsi scuola, per Azzolina vanno programmati: “Nessuno lo ha mai fatto”

Nuovo intervento della Ministra Lucia Azzolina. Stavolta la numero uno di viale Trastevere in diretta su Agorà, programma di Rai 3, ha parlato anche di assunzioni e concorsi scuola 2020 del personale docente.

Nessuno ha mai programmato i concorsi

Il problema atavico della scuola sulle assunzioni è una mancanza di programmazione. I concorsi devono essere programmati. E questo lavoro non è mai stato fatto. Adesso abbiamo bandito concorsi per 78.000 persone.”

La ministra Azzolina fa riferimento al concorso ordinario infanzia e primaria, al concorso ordinario scuola secondaria e al concorso straordinario scuola secondaria, partito in ritardo rispetto alle previsioni a causa delle modifiche al bando dettate dal decreto scuola.

A proposito del concorso straordinario, la Ministra è tornata sull’assunzione per titoli, pensata in sede di approvazione del decreto scuola, dall’opposizione e una parte della maggioranza proprio per il concorso straordinario, che dovrà immettere in ruolo docenti precari che hanno almeno tre anni di servizio negli ultimi 10.

Secondo Azzolina, “Esiste una Costituzione Italiana che prevede il concorso. L’assunzione su titoli non rispetta la Costituzione e la pensiamo in tanti così “.

Ma il prossimo anno niente assunzioni da concorsi

Eppure i concorsi scuola banditi non potranno essere utilizzati immediatamente per le assunzioni di settembre, quando si attendono migliaia e migliaia di cattedre vuote: si stimano circa 200 mila supplenze fra docenti e personale ATA.

In realtà i vincitori del concorso straordinario secondaria per l’immissione in ruolo dovrebbero, una volta concluso il concorso, avere un’assunzione retrodatata al 1° settembre, andando quindi a confluire negli 80 mila posti chiesti al MEF per le assunzioni in ruolo del prossimo anno. Ma la retrodatazione dei contratti non risolverà comunque il problema: a settembre quei vincitori ancora dovranno sostenere il concorso e quindi, fisicamente chi andrà in aula? I supplenti.

Forse anche i circa 40 mila annunciati da Conte e Azzolina previsti dal decreto rilancio. Quindi altri insegnanti che verosimilmente occuperanno le cattedre almeno fino al 30 giugno.

E poi c’è l’incognita dello stato di emergenza: se dovesse essere prorogato lo stato di emergenza, difficilmente si potranno svolgere le prove concorsuali in autunno con un ulteriore slittamento di tutte le operazioni.

 

Fabrizio De Angelis

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