Sono Isabella Nova, insegnante di latino e greco nei licei classici, con un dottorato di ricerca in Letteratura Greca, e vorrei segnalare la mia vicenda personale all’ultimo concorso per la scuola secondaria in Lombardia (c.d. ‘procedura straordinaria per l’immissione in ruolo’, D.D. 510/2020, classe di concorso A013).
Ho svolto la prova a febbraio 2021, la graduatoria è stata pubblicata a giugno 2021 e ho ottenuto la prima posizione in Lombardia, con un punteggio di 98/100 (78/80 per la prova scritta e 20/20 per titoli). Come richiesto dalla procedura, ho poi compilato il modulo per indicare la provincia di preferenza, mettendo al primo posto Milano (città dove sono nata e cresciuta e dove ho attualmente la residenza). Le operazioni per l’immissione in ruolo hanno però penalizzato la mia posizione in graduatoria e mi ritrovo adesso con una nomina d’ufficio per la provincia di Varese, a cui posso reagire solo sostenendo le spese legali per un ricorso.
Racconto più nel dettaglio: con il DM 228 del 23 luglio 2021 sono state comunicate le disposizioni per le nomine in ruolo nell’a.s. 2020/2021, che prevedevano di esaurire le graduatorie dei concorsi precedenti (del 2016 e del 2018) prima di convocare dalla graduatoria appena uscita. Per la mia classe di concorso erano presenti ancora circa 70 candidati nella graduatoria del 2018, che, quindi sono stati convocati sui posti disponibili in Lombardia (18). A seguito delle numerose rinunce, si sono verificati (da agosto a gennaio 2022) successivi scorrimenti di quella graduatoria sui posti che venivano via via rifiutati, fino ad arrivare all’ultimo posto disponibile (cioè rifiutato dai candidati convocati prima), che si trova in provincia di Varese: proprio quello è stato assegnato a me d’ufficio.
La comunicazione è stata perentoria: ho avuto 24 ore di tempo per rinunciare o accettare, con la clausola che la rinuncia avrebbe comportato l’eliminazione da quella graduatoria. Così, per la mia classe di concorso sono terminate le convocazioni relative a questo anno scolastico e chi è arrivato dopo di me avrà la possibilità di scegliere secondo le sue preferenze all’interno dei posti resi disponibili per le assunzioni in ruolo per il prossimo anno scolastico.
La complessa macchina burocratica del reclutamento del personale scolastico ha prodotto una situazione paradossale, in cui viene calpestato il merito: chi ha ottenuto il primo posto al concorso risulta assegnato all’ultimo posto disponibile, senza possibilità di scelta. Spero che questa storia non passi inosservata e che possa stimolare una riflessione sulla valorizzazione del merito in Italia, in particolare nel mondo della scuola.
Isabella Nova
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