L’autunno si preannuncia ricco di concorsi, molti dei quali dovrebbero non solo essere banditi entro qualche settimana, ma concludersi entro dicembre 2021. Si profilano dunque opportunità per gli aspiranti docenti ma anche per gli aspiranti Ata.
I bandi dei prossimi concorsi ordinari dovrebbero essere pubblicati entro la fine del 2021, in modo che la prova possa essere espletata entro maggio o giugno 2022, così da permettere le immissioni in ruolo a settembre 2022.
Ad oggi, secondo le disposizioni del Dl Sostegni bis (poi convertito in legge) il concorso ordinario dovrebbe consistere in una prova scritta computer based a risposta multipla (sulla disciplina, sulle Tic e sulla lingua inglese), una prova orale e un’eventuale prova pratica, sulla base della classe di concorso di riferimento. Tuttavia, nel prossimo futuro il Ministero dell’Istruzione potrebbe modificare le modalità di svolgimento dei concorsi ordinari, dato che ha annunciato ulteriori semplificazioni.
Per la prova scritta, da svolgersi in 100 minuti, ciascuna risposta esatta vale 2 punti, zero punti valgono le risposte non date o errate. La prova è valutata al massimo 100 punti ed è superata da coloro che conseguono il punteggio minimo di 70 punti.
La prova orale, della durata massima complessiva di 45 minuti, consiste nella progettazione di una attività didattica, comprensiva dell’illustrazione delle scelte contenutistiche, didattiche e metodologiche compiute e di esempi di utilizzo pratico delle TIC.
La prova orale è valutata al massimo 100 punti e superata da coloro che conseguono il punteggio minimo di 70 punti.
Una prima tornata del concorso ordinario sarà riservata a coloro i quali abbiano presentato la domanda di partecipazione entro il mese di luglio del 2020. Una seconda tornata (quando entreranno a regime i concorsi ordinari e verranno banditi una volta l’anno, come auspicato dal Ministro Bianchi) sarà aperta a tutti coloro in possesso di determinati requisiti, che verranno indicati nel bando. Si attende di capire se dovranno ancora servire i 24 Cfu, richiesti nella passata tornata.
Ricordiamo infatti che nel precedente bando del concorso ordinario era richiesto il possesso di:
– Titolo di abilitazione alla specifica classe di concorso o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente;
– titolo di accesso alla specifica classe di concorso congiuntamente a titolo di abilitazione all’insegnamento per diverso grado o classe di concorso o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente;
– titolo di accesso alla specifica classe di concorso o analogo titolo conseguito all’estero e riconosciuto in Italia ai sensi della normativa vigente congiuntamente al possesso dei 24 CFU/CFA di cui all’articolo 1, comma 181, lettera b), numero 2.1 della Legge.
Il nuovo concorso straordinario, il cui bando dovrebbe uscire a brevissimo (la prova disciplinare infatti dovrà concludersi entro dicembre 2021) sarà un concorso a prove. Che tipo di prova non è ancora stato specificato. Ad oggi sappiamo solo che si dovranno raggiungere 70 punti su 100 o 7 su 10 per superare la prova e poi a questo punteggio si aggiungerà quello dei titoli conseguiti entro la data del bando.
Queste due quote, cioè prova scritta disciplinare e titoli, daranno la graduatoria regionale di merito e diranno chi di coloro rispetto ai posti messi a bando avranno diritto al ruolo al primo settembre 2022.
Dopo il superamento delle prove d’esame, occorrerà svolgere due percorsi di formazione e prova, come spieghiamo questo link.
Lo straordinario sarà un concorso riservato ai docenti non entrati in ruolo nell’anno scolastico 2021/2022, che abbiano svolto un servizio nella scuola statale di almeno tre annualità anche non consecutive negli ultimi cinque anni scolastici.
Di questi tre anni, uno deve essere specifico nella classe di concorso per cui si concorre.
Da più di un anno, da quando il concorso straordinario per l’abilitazione è stato bandito, non si sa più nulla. La procedura, bandita ad aprile 2020 con una proroga dei termini di presentazione della domanda per consentire agli Itp che hanno sostenuto l’esame di Stato di presentare la domanda (termini chiusi a luglio 2020) non ha fatto passi avanti. Si attendono sviluppi.
La prova d’esame del concorso per dirigente tecnico con funzioni ispettive consta di due prove scritte e di una prova orale. (PREPARATI AL CONCORSO PER DIRIGENTE TECNICO)
Le commissioni giudicatrici dispongono di 200 punti, di cui 100 da attribuire alle prove scritte, 60 alla prova orale e 40 alla valutazione dei titoli.
La prova orale è intesa ad accertare la capacità di elaborazione personale e di valutazione critica dei candidati, anche mediante la discussione sugli argomenti delle prove scritte, nonché sulla legislazione scolastica italiana.
La valutazione dei titoli è effettuata soltanto nei riguardi dei candidati che abbiano superato la prova orale.
Le prove si intendono superate con una valutazione pari ad almeno sette decimi o equivalente.
Potranno partecipare al concorso per dirigente tecnico: a) i dirigenti scolastici delle istituzioni scolastiche statali; b) il personale docente ed educativo delle istituzioni scolastiche ed educative statali, con un’anzianità di almeno dieci anni e che sia confermato in ruolo. Quanto ai titoli, bisognerà essere in possesso di:
Di pochi giorni fa la bozza del parere del CSPI relativo alla norma che dovrà indire il nuovo concorso per direttore dei servizi amministrativi. Secondo tale parere, peraltro, bisognerà bandire prioritariamente il concorso riservato agli assistenti amministrativi attualmente facenti funzione di DSGA con almeno tre anni di servizio; e solo successivamente bandire il concorso ordinario.
Non ci sarà più la preselettiva, ma solo una prova scritta ed una orale. Seguirà la valutazione dei titoli.
La prova scritta, di 120 minuti, sarà computer based, con quattro opzioni di risposta, di cui una sola corretta. A ciascuno dei 60 quesiti a risposta multipla è attribuito un punteggio pari a 1 punto, per ogni risposta esatta, e 0 punti per ogni risposta non data o errata. Chi totalizza un minimo di 42 punti è ammesso all’orale.
La prova orale consisterà in un colloquio in cui, oltre all’analisi di un caso riguardante la funzione di Dsga, verranno testate le competenze informatiche e quelle di lingua inglese. Anche in questo caso il punteggio minimo sarà di 42/60.
Tra i requisiti di accesso è richiesto il diploma di laurea, delle lauree specialistiche e delle lauree magistrali, ovvero di analoghi titoli conseguiti all’estero considerati equipollenti o equivalenti ai sensi della normativa vigente.
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