Categorie: Attualità

Concorsi truccati, se fai ricorso addio alla carriera. Così va il commercio dei posti in ateneo

Si sarebbero spartiti cattedre universitarie e avrebbero truccato un concorso. Per questo, con l’accusa di corruzione, sono stati arrestati e messi ai domiciliari sette professori universitari di importanti atenei italiani. Si tratta di Fabrizio Amatucci (Napoli), Giuseppe Maria Cipolla (Cassino), Adriano Di Pietro (Bologna), Valerio Ficari (Sassari), Guglielmo Franzoni (Lecce), Alessandro Giovannini (Siena) e Giuseppe Zizzo (Castellanza Varese). Tra gli indagati ci sarebbe anche l’ex ministro delle Finanze del governo Dini ed ex ministro del Commercio del governo Prodi, Augusto Fantozzi. Sono tutti insegnanti di Diritto Tributario.

 

Tutto è nato dalla denuncia di Philip Laroma Jezzi: con le sue registrazioni è partita l’inchiesta che ha travolto un intero settore scientifico di Giurisprudenza. Essere il migliore può rivelarsi non un pregio ma un difetto da penalizzare. Almeno nel mondo alla rovescia dell’università italiana.

 

“Con che criterio sei stato escluso dal concorso? Col vile criterio del commercio dei posti”, chiede Pasquale Russo, maestro di decine di colleghi e oggi dedito solo all’attività del suo studio fiorentino, quando spiega al ricercatore che vorrebbe diventare professore associato come funzionano le cose. “Non è che tu non sei idoneo, è che non rientri nel patto del mutuando”.

 

Laroma Jezzi è un tributarista. Come riporta La Repubblica, non solo ha registrato due conversazioni fondamentali, ha anche tenuto costantemente informati gli inquierenti su quello che avviene all’università, su bandi e concorsi. 

 

Pasquale Rus è consapevole di quanto sia pesante quello che chiede, e del resto l’altro minaccia di fare un esposto, ma aggiunge: “Come si fa ad accettare una cosa simile? Tu non puoi non accettare. Che fai, ricorso? Però così ti giochi la carriera. Qui non siamo sul piano del merito Philip. Smetti di fare l’inglese e fai l’italiano”. Il riferimento è alla doppia nazionalità dell’interlocutore. “È stata fatta una lista e tu non ci sei”, ribadisce Russo. Laroma Jezzi non ritira la domanda e a dicembre 2013 viene regolarmente bocciato. Fa ricorso al Tar e vince. Ora è abilitato come associato.

Come funziona il sistema –  È Russo ha illustrare il meccanismo: “Funziona così: a ogni richiesta di un commissario corrispondono tre richieste provenienti dagli altri commissari: io ti chiedo Luigi e allora tu mi dai Antonio, tu mi dai Nicola e tu mi dai Saverio”. È, appunto, tutto un do ut des tra i vari atenei.

Andrea Carlino

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