Ricordate il concorsone 2012? Ricordate tutti quei test, quelle polemiche sull’inutilità di concorsi con graduatorie scolastiche già piene? Tentai la fortuna in Puglia in quel dicembre 2012, con la speranza di essere fra i 18 posti destinati all’insegnamento della filosofia e della storia in questa Regione. Già abilitato e inserito nella Gae e stanco del precariato. Il bando nazionale prevedeva l’individuazione di 11.542 posti, comprese le aree di sostegno, da distribuire in due anni scolastici, 2013-14 e 2014-15. Nella prima distribuzione il numero di vincitori immessi in ruolo è stato limitato a quasi 4000 unità, non andando, per le classi di concorso e la specializzazione in sostegno, oltre i numeri previsti originariamente dal bando.
Il vincitore è uno strano caso di genere filosofico. Metà docente e metà no, metà assunto e metà disoccupato o sottooccupato, precario storico o novello al lavoro. Si diviene vincitori anche per caso, perché qualcuno dinanzi a te rinuncia a una cattedra o passa in altre discipline o sul sostegno. Ed ecco la gioia, la bellezza di un sogno. Che però poi è in frantumi per colpa di qualcuno che dirà che i conti erano sbagliati. Per legge. Una piccola foresta di norme. Che divengono complicate quando si tratta di rispettare la legge speciale che è un bando di concorso pubblico. Il Ministero dell’Istruzione ha fatto spendere alle casse governative un bel po’ di risorse, per tenere aperte scuole e pagare responsabili di controllo e docenti delle commissioni. Se un vincitore negli anni previsti dal bando non è assunto sapete che fa? O tira a campare o, come uno Stato di diritto prevede, fa ricorso e fa capire a tutti che un concorso non è una truffa. Quando uno Stato bandisce un testo così unico come quello per posti di lavoro nella sua Amministrazione e/o attività, sta avendo la possibilità di rendere effettivo il primo articolo della Costituzione che prevede un lavoro alla base della Nazione. Diversamente non rispettando i patti afferma che il lavoro statale è optional e che vige la fortuna e non il diritto.
Si attende fra qualche ora o giorno, quando scrivo, una nota ufficiale che prevede lo scorrimento dei posti delle Graduatorie di Merito nella varie regioni anche per chi, non risultando vincitore, fosse in posizione utile da poter essere assunto anche derogando ai posti messi a bando. Togliendo così ossigeno alle Graduatorie ad Esaurimento dicono alcune proteste. Non tenendo conto dei vincitori dicono altri. Ebbene gli idonei hanno raggiunto un obiettivo lottando, facendosi sentire. Bravi! Ora tocca a chi più di altri merita il posto di lavoro. I vincitori! I vincitori non sono un numero da assorbire. Sono persone che per entrare nei posti a bando hanno lottato con i test preselettivi, hanno studiato da matti, sono stati sottoposti a domande a volte assurde all’orale o agli scritti hanno dovuto rispondere a domande lontane dai programmi scolastici. Ma sono giunti in fondo. Ebbene queste persone hanno diritti inalienabili, importanti. Non si deve bypassare il loro diritto sacrosanto. Cosa potrebbero fare i vincitori?
Io farei questa proposta al Miur. Assunzione giuridica. Chiedere di vedere scritte le speranze dei vincitori con una frase della serie “ tu entro settembre 2015 sarai assunto. Ora non ho posti è soldi. Per questo ti nomino giuridicamente! Fra un anno saniamo tutto con sicurezza estrema”. Il Miur avrebbe così la possibilità di poter indire un nuovo concorso, accontentare i vincitori e continuare con il decreto di scorrimento libero delle Graduatorie in base ai posti disponibili. Non è colpa mia se si sono sbagliati nella distribuzione dei posti, definiti nero su bianco dal Ministero e dalle Regioni. E’ forse colpa mia, povero precario di periferia che nello stesso giorno con la sua auto macina chilometri fra città diverse e scuole diverse per mantenere valido il diritto all’istruzione dei cittadini? Io che per vari mesi ho lavorato solo 3 ore alla settimana pur essendo abilitato, plurispecializzato, senza lamentarmi perché sicuro del diritto di essere a breve assunto in ruolo? Io sono il Dimenticato. Io voglio le mie garanzie di cittadino, che serve lo Stato da docente cercando di educare le nuove generazioni, educando appunto e non negando il valore delle persone.
I care dovrebbe essere il motto del Miur, mi interesso di chi mi ha rispettato studiando, dimostrandomi di essere capace e competente. Tutti coloro che hanno superato da idonei o vincitori il concorso hanno diritti. E diritti li hanno anche coloro che sono in Gae ( io sono un misto fra tutti e tre i prototipi di docenti: nelle Gae, idoneo e poi vincitore ). Ma in uno Stato dove i vincitori resterebbero senza nulla è uno Stato che prede credibilità. E getta le proprie risorse nel cestino della carta straccia.
Another brick in the wall cantavano i Pink Floyd. Abbattete il muro del silenzio sui vincitori e dateci assicurazioni vere. C’è chi ha famiglia, ha mutui da accendere, rate da pagare. Un’assunzione giuridica darebbe respiro, garanzie. La nostra Costituzione, da cui il diritto deriva, si basa sulla persona. Assumere i vincitori significa guardare alla persona!