A partire dal mese di maggio partiranno le prove orali per il concorso docenti abilitati 2018, anche se la mancanza di commissari e presidenti fa tremare sulla tempistica.
Ma l’attenzione non è solo per questo concorso docenti: infatti, dopo l’estate, è previsto il bando del concorso ordinario per non abilitati e quello riservato a chi non possiede l’abilitazione ma ha conseguito 3 anni di servizio come insegnante.
Su quest’ultimo concorso, un lettore ci ha chiesto: “Per partecipare servono i 24 CFU come requisito di partecipazione?” Premesso che ancora manca il bando di concorso, possiamo dire che in base al DLsg 59/17, non serve possedere i 24 CFU fra i requisiti.
Infatti, al concorso potranno partecipare gli insegnanti che hanno svolto almeno 3 anni di servizio (180 giorni all’a.s. o servizio dal 1/02 al termine degli scrutini o esami) negli ultimi 8 anni, alla data di scadenza del bando. Si può concorrere per le classi di concorso e i corrispondenti posti di sostegno nei quali si è prestato servizio per almeno un anno. Non è necessario il possesso dei 24 CFU, diversamente quindi dall’altro concorso per non abilitati che darà inizio al FIT.
Per quanto riguarda il requisito del servizio di 3 anni, tale è valido sia per quanto riguarda il servizio maturato nelle scuole statali, sia quello maturato negli istituti paritari, a meno di uno specifico contrordine futuro.
Non potranno partecipare per la stessa classe di concorso o tipologia di posto i docenti abilitati che avranno già partecipato al concorso riservato agli abilitati (Dlgs 59/17 art. 17 comma 2 lettera b).
Il concorso sarà composto da 2 prove, una scritta di 150 minuti e una orale di 45.
Prova scritta
La prova scritta o scritto-grafica a carattere nazionale su una disciplina a scelta del candidato tra quelle afferenti alla classe di concorso.
La prova sarà costituita da 8 quesiti a risposta aperta che valutano le conoscenze e le competenze a livello disciplinare. La stessa prova disciplinare è valida anche per l’accesso ai posti di sostegno.
Prova orale
La prova orale consisterà in una lezione simulata (relativa alla classe di concorso o al sostegno) della durata di 35 minuti + 10 minuti di interlocuzione con il candidato sui contenuti della lezione, come segnala la Flc Cgil.
La prova valuta anche l’accertamento della lingua straniera prescelta e la capacità di trasmissione e progettazione didattica con riferimento alle tecnologie della comunicazione.
La traccia della lezione simulata viene estratta 24 ore prima della prova.
In caso di esito positivo delle prove, si accede al primo anno del percorso FIT. I vincitori saranno esonerati dalla frequenza del secondo anno, mentre saranno dirottati direttamente al terzo anno.
Durante il primo anno è possibile effettuare supplenze, coordinandosi con le attività didattiche del corso FIT, in quanto la frequenza del corso è obbligatoria.
Su questo punto i sindacati, come la Flc Cgil, fanno notare come possano generarsi dei problemi possibili, in quanto, per i futuri specializzandi del concorso riservato il tema della compatibilità con le attività di supplenza sarà centrale. Per questo, uno degli strumenti che potrebbero favorire la frequenza del corso sarà l’istituto delle 150 ore per il diritto allo studio, motivo per cui verrà chiesto,nei contratti regionali, che sia data priorità a questi lavoratori per l’accesso alle 150 ore chiedendo contemporaneamente che la tempistica dell’avvio del corso sia coordinata con i bandi per il diritto allo studio.
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