Dopo aver ammesso la mancanza di certezze sull’individuazione della sede di svolgimento delle prove preselettive, che potrà cambiare sino all’ultimo, nella stessa giornata del 6 dicembre il Miur fa anche sapere che “prosegue in modo del tutto regolare l’iter di avvicinamento alle prove preselettive del concorso per il personale docente. Ha avuto infatti un esito positivo – si legge in una nota di viale Trastevere – la prima simulazione del software di gestione dei test svolta in tutti gli istituti coinvolti dal concorso, in vista delle prove preselettive, per accertare la piena funzionalità delle aule e dei computer che saranno utilizzati dai candidati”.
Finora le aule informatizzate coinvolte nella simulazione sono state 2.517, mentre sono 2.440 quelle che hanno scaricato il software d’installazione e 2.256 le aule che hanno provveduto a compilare la check-list richiesta, relativa al corretto funzionamento dell’applicativo e all’avvenuta installazione del software su tutte le postazioni. Nei prossimi giorni, come da programma iniziale, si svolgerà una seconda simulazione per monitorare le restanti 261 aule.
Il ministero dell’Istruzione coglie l’occasione per dire anche “il calendario delle prove dunque resta confermato. I candidati, come sottolineato dalla nota pubblicata oggi sul sito del Miur, sono invitati a titolo puramente precauzionale, e come già indicato nello stesso bando di concorso, a controllare il calendario personale fino alla data prevista dello svolgimento della prova. Dato l’elevato numero dei partecipanti e degli istituti coinvolti, l’indicazione delle aule potrebbe subire – seppur in casi isolati – qualche variazione dovuta esclusivamente ad eventuali eventi atmosferici o ad altri eventi comunque esterni al meccanismo del concorso stesso”.
Insomma, l’allarme sembra rientrato. Però una domanda sorge spontanea: perché la residua possibilità di cambiamenti di sede, legata peraltro solo ad eventi esterni ed imprevedibili, non è stata esternata nella nota ministeriale della mattina del 6 dicembre?