Per bandire il concorso ordinario riservato ai docenti della scuola dell’infanzia e primaria mancano solo le autorizzazioni del ministero dell’Economia. E lo stesso vale per quello della secondaria, di primo e secondo grado: a dirlo è stato il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, in occasione di un convegno tenuto il 5 aprile a L’Aquila sul decennale del sisma nell’ambito del progetto finanziato dal Miur dal titolo “Per una didattica della resilienza, Formare i docenti per operare in contesti di emergenza“.
Dopo avere annunciato nei giorni scorsi l’intenzione di avviare a breve la procedura concorsuale, durante un videoforum organizzato dal quotidiano “La Repubblica”, il titolare del Miur ha detto che “per il bando sull’infanzia primaria siamo quasi pronti: avevamo pensato 10 mila posti e siamo riusciti ad averne 16 mila”.
Poi il ministro ha aggiunto: “Abbiamo già fatto un monitoraggio e siamo pronti anche per la secondaria“.
Bussetti ha quindi tenuto a dire: “Datemi il tempo per avere tutte le autorizzazioni del Mef per poter procedere”.
Ma chi potrà accedere ai concorsi ordinari? Coloro che sono in possesso del titolo di studio comprensivo dei 24 Cfu.
Inoltre, i docenti con almeno tre annualità di supplenze, di cui almeno una sulla classe di concorso per la quale si vuole competere, accederanno alla quota riservata del 10% dei posti vedendosi anche valutare il servizio con un punteggio maggiorato.
Considerando che dal Mef difficilmente vengano posti rilievi sull’operazione, considerando anche la necessità di bandire i concorsi, imposta come linea dall’attuale ministero dell’Istruzione, intesa come unica via per accedere al ruolo, a questo punto rimane da capire solo se l’avvio del concorso sia imminente oppure se i tempi della burocrazia lo faranno slittare ancora di qualche mese: è probabile, in ogni caso, che entro la fine del 2019 entrambi i concorsi vedano la luce.
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