Entro fine novembre uscirà il nuovo bando di concorso per insegnanti, con 63.700 posti in palio e selezione che varierà a seconda dell’indirizzo di studi.
Non è previsto il test preselettivo per la secondaria, che invece verrà confermato per infanzia e primaria. L’anticipazione è del ‘Sole 24 Ore’ del 4 novembre: “il Miur starebbe pensando – scrive il quotidiano vicino a Confindustria – a eliminare la prova preselettiva per le scuole medie e superiori (dove i candidati saranno meno in relazione ai posti), puntando su uno scritto (informatizzato) e un orale (lezione simulata, introdotta per la prima volta nel 2012). Per infanzia e primaria si pensa di mantenere la prova preselettiva. Alla primaria, poi, sarà richiesto un livello minimo per l’inglese”.
Per il quotidiano, inoltre, i posti messi a bando, in via di pubblicazione, saranno 63.700. per il triennio 2016-2018, che come sappiamo saranno riservate ai soli docenti abilitati. I posti verranno “così suddivisi: 6.800 per la scuola dell’infanzia, 15.900 per la primaria, 13.800 per le medie e 16.300 per la secondaria di secondo grado. I restanti posti, più o meno 10.900, saranno destinati agli insegnanti di sostegno e a quelli che residuano dall’ultima fase, la C, della maxi tornata di stabilizzazioni prevista dalla legge 107 (con un costo di circa 2,2 miliardi di euro, a regime)”.
A queste assunzioni “si aggiungeranno, sempre nei prossimi tre anni, le 30mila circa stabilizzazioni di altrettanti precari delle Gae che sono rimasti fuori dal piano di quest’anno (tra questi i 23mila maestri della scuola dell’infanzia)”.
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I tempi per l’uscita del bando sono strettissimi, visto che al Miur intendono rispettare la scadenza del 1° dicembre 2015 prevista dal comma 114 della legge 107 di riforma: da alcuni giorni è stata fatta anche apposita richiesta al ministero dell’Economia, ma è “solo il primo atto. A cui ne seguiranno almeno altri cinque a cui gli uffici di viale Trastevere stanno lavorando contemporaneamente: l’ordinanza sulle commissioni d’esame, il decreto ministeriale sulle prove, il Dm sui titoli ammessi, quello sul comitato scientifico per la selezione, il bando vero e proprio. «Arriveranno – assicurano dal Miur – tutti entro fine mese».
Secondo la testata nazionale, inoltre, non sarebbe vero che al Miur hanno già gettato la spugna sull’inclusione delle nuove classi di concorso – passate da 168 a poco più di 100 e su cui c’è stato in questi giorni il via libera, con riserve, del Consiglio di Stato – nel bando del prossimo “concorsone”.
C’è poi un’ultima indiscrezione che, se confermata, sconfesserebbe i numeri sino ad oggi indicati dallo stesso Miur sui partecipanti alla prova nazionale: “secondo i calcoli del ministero potrebbero essere interessati al nuovo concorso circa 250mila candidati”, quindi il triplo rispetto agli 80mila inizialmente indicati.
Nessun cenno, infine, al fatto che il concorso a cattedre sia aperto a tutte le classi di concorso: il dubbio, posto suo tempo dalla Tecnica della Scuola, rimane in piedi.
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