Categorie: Estero

Concorso a cattedra, indicazioni Miur: il primo colloquio sarà un monologo

Mentre le commissioni stanno definendo gli esiti delle prove scritte, al Miur hanno già predisposto le modalità con cui si svolgeranno – nel corso dell’estate – le due verifiche orali. Attraverso un documento, quanto ci risulta pubblicato per il momento solo dalla Gilda degli insegnanti di Cuneo, viale Trastevere ha predisposto una serie di indicazioni che spazzeranno via tanti dubbi. Sia a commissari e presidenti, sia alle diverse migliaia di candidati che supereranno gli scritti.
Il Miur ha anche detto che si tratta di “indicazioni utili a garantire l’uniformità dell’attività delle commissioni di esame durante lo svolgimento delle prove orali”. Queste si comporranno: “a) in una lezione simulata, della durata di 30 minuti, su una traccia estratta dal candidato 24 ore prima della data programmata per la sua prova orale. A tal fine la commissione predispone un numero di tracce pari a tre volte il numero dei candidati. Le tracce estratte sono escluse dai successivi sorteggi; b) in un colloquio immediatamente successivo, della durata massima di 30 minuti, nel corso del quale sono approfonditi i contenuti, le scelte didattiche e metodologiche della lezione di cui alla lettera a)”.
Nella nota ministeriale si specifica, inoltre, che l’orale riguardante gli aspiranti ad insegnare “nella scuola primaria comprende anche l’accertamento della conoscenza della lingua inglese. Per tale prova è richiesta la conoscenza della lingua inglese al livello B2 del Quadro comune europeo di riferimento per le lingue”.
Il Miur torna ad auspicare che le operazioni si concludano entro la fine dell’anno scolastico, indicando la necessità di accelerare le operazioni di correzione lavorando tutto il giorno: in particolare che “la prova orale si concluda in tempo utile all’immissione in ruolo dei vincitori del concorso (1° settembre 2013), è necessario che le SS.LL., – riferendosi ai componenti delle commissioni – dopo la conclusione delle attività didattiche, definiscano il relativo calendario prevedendo la possibilità che le commissioni di esame operino anche in orario antimeridiano. Tale possibilità rimane, ovviamente, preclusa per le commissioni i cui componenti siano impegnati anche nei concomitanti esami di Stato conclusivi del secondo ciclo di istruzione”. E poi, “dati i tempi ristretti si invitano le SS.LL. a rendere possibile la suddetta estrazione nella giornata di domenica per consentire lo svolgimento degli esami anche di lunedì”.
Su questo punto si era espresso nelle stesse ore l’Usb Scuola della Sicilia, commentando una richiesta analoga, però da adottare subito, proveniente dal direttore generale dell’Usr siciliano, ritenendo paradossale che si chieda oggi “di “agevolare con ogni possibile intervento”, persino con la modifica dell’orario di servizio (negli ultimi due mesi di scuola !!!) dei docenti-commissari, in barba ad attività, recuperi e verifiche di fine anno o addirittura attività di preparazione agli esami conclusivi del ciclo di studi”.
Dopo aver specificato quali sono le modalità che regolano l’accesso agli orali di classe di concorso riunite in ambiti disciplinari, trattandosi di casi specifici invitiamo i diretti interessati a consultare la nota, vale la pena soffermarsi sulla durata delle prove. “Per la lezione simulata – spiegano da viale Trastevere – i 30 minuti previsti hanno il significato di un vincolo temporale intrinseco alla modalità di svolgimento della lezione simulata. Non sono dunque né un tempo massimo, né un tempo minimo ma un tempo da rispettare (…). Realisticamente le commissioni potrebbero decidere che venga considerato rispettato il vincolo temporale quando il candidato svolge e completa la lezione simulata in un tempo compreso tra 25 e 35 minuti.
Per il colloquio successivo, invece, il candidato ha un vincolo massimo di 30 minuti e quindi l’intero colloquio potrebbe svolgersi anche in un tempo inferiore.
Per quanto riguarda la lezione simulata, da svolgere nel corso della prima prova orale, il Miur sottolinea che “si parla di ‘discipline di insegnamento’ e non di ‘programmi d’esame’. Ciò vuol dire che l’intera prova orale, lezione simulata e colloquio successivo”, verterà “sugli argomenti previsti per i diversi gradi di istruzione e per le diverse discipline di insegnamento”.
Si coglie l’occasione per specificare che le tracce saranno “predisposte dalla commissione in un numero pari al triplo del numero dei candidati” e “formulate in modo tale che il candidato possa dimostrare le seguenti competenze: a) padronanza delle discipline di insegnamento; b) capacità di comunicazione; c) capacità di progettazione didattica anche con riferimento alle Tic e agli alunni con bisogni educativi speciali. Sembra quindi opportuno – continua il Miur – che, anche nella formulazione delle tracce, risulti chiaramente che la lezione simulata non serve per esporre un argomento ‘come se ci si rivolgesse a degli studenti’, la qualcosa risulterebbe anche artificiosa, ma per consentire al candidato di dimostrare di essere in grado di progettare un’attività didattica reale, esplicitandone gli elementi essenziali: il tema prescelto; l’ordine o l’indirizzo scolastico; l’età degli alunni; la durata della proposta; gli strumenti e i materiali previsti anche con riferimento a tecnologie avanzate e alla presenza eventuale di alunni con bisogni educativi speciali”.
C’è poi da rilevare la sottolineatura sul fatto che “nei trenta minuti della lezione simulata il candidato non” dovrà essere “interrotto dalla commissione, né da altri, al fine di consentirgli di esprimere al meglio le sue capacità e anche per evitare contestazioni sull’effettivo tempo a disposizione”.
Per quanto riguarda, infine, l’impostazione e la conduzione del colloquio successivo alla lezione simulata, il Ministero specifica che sarà “rimesso alle scelte e alla discrezionalità della commissione. La finalità del colloquio è comunque quella di analizzare ed approfondire i contenuti e le scelte metodologiche relativi alla lezione simulata. Si potrà trattare di approfondimenti di carattere disciplinare che consentano di mettere in risalto l’ampiezza e la profondità delle conoscenze del candidato, oppure di sollecitare il candidato a giustificare e ad arricchire le scelte didattiche illustrate” nel corso della lezione simulata, “facendo anche riferimento alle modalità di documentazione e di verifica”.
Alessandro Giuliani

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