Tra la fine di ottobre e la metà di novembre, comunque con scadenza della domanda prima del 31 dicembre 2024, saranno pubblicati i due bandi del concorso a cattedra PNRR bis. Il primo bando sarà per la scuola dell’infanzia e la scuola primaria, a ruota il secondo bando per la scuola secondaria di I e II grado.
Dalle stesse dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, ma anche del sottosegretario Paola Frassinetti, i posti messi a bando per il prossimo concorso a cattedra PNRR bis, sono circa 20 mila di cui circa 6000 posti di sostegno. L’obiettivo, lo ricordiamo, è quello di raggiungere quota 70 mila entro il 2026. Tale obiettivo garantirebbe di acquisire l’intero finanziamento messo a disposizione per il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Potranno partecipare a questo concorso a cattedra PNRR coloro che hanno già partecipato al primo e dunque coloro che hanno come requisiti l’abilitazione all’insegnamento, (avendo l’abilitazione hanno il titolo per accedere direttamente per la via maestra al concorso), coloro che pur non essendo abilitati all’insegnamento per la classe di concorso per cui vogliono partecipare però hanno la laurea con i crediti necessari per l’accesso alla classe di concorso più i 24 cfu acquisiti entro il 31 ottobre 2022.
Poi potranno anche partecipare coloro che per esempio sono laureati con una laurea idonea all’accesso alle GPS all’accesso ai concorsi ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 19 del 2016 e sue successive modifiche e dunque con tutti i crediti necessari e hanno almeno 3 anni di servizio, sono i cosiddetti triennalisti, acquisiti nelle scuole statali nell’ultimo quinquennio e almeno uno di questi 3 anni di servizio deve essere stato svolto nella classe di concorso per cui si chiede l’accesso.
Si aggiunge una nuova tipologia di docenti che possono partecipare a questo secondo round di concorso a cattedra PNRR che non ha potuto partecipare al primo, cioè coloro che hanno la laurea, non hanno i 3 anni, non hanno i 24 cfu presi entro il 31 ottobre, ma iscrivendosi a un percorso abilitante del Dpcm del 4 agosto 2023 hanno acquisito i primi 30 cfu dei 60 necessari per avere l’abilitazione.
Possono partecipare i docenti ITP con il solo diploma fino al 31 dicembre del 2024, data entro cui dovrebbe concludersi la fase transitoria prevista dal decreto 36 del 2022. Dal 2025 occorrerà anche per gli ITP la laurea.
Per i circa 6000 posti di sostegno oltre al titolo di studio previsto per la classe di concorso specifica, occorre essere in possesso della specializzazione. Il titolo di studio dovrebbe essere lo stesso che ha consentito l’accesso al TFA sostegno.
La prova scritta, consistente in un test computer-based con risposta multipla, valida per tutte le tipologie di posto, della durata di 100 minuti, è composta da cinquanta quesiti volti ad accertare la preparazione e la competenza del candidato in ambito pedagogico, psicopedagogico e didattico metodologico, oltre che nella lingua inglese e nell’uso didattico delle tecnologie e dei dispositivi elettronici multimediali. Voto massimo raggiungibile è 100, si passa all’orale con un voto minimo di 70 punti su 100. Ma non tutti coloro che hanno preso un voto uguale o maggiore di 70 potranno passare alla fase orale, perchè è stata introdotta una norma che prevede il passaggio alla fase orale solamente di un numero di candidati non superiore al triplo dei posti banditi. Potranno eccedere questo numero solo coloro che hanno lo stesso voto allo scritto, pari all’ultimo dei candidati che appartiene al numero triplo dei posti banditi.
La prova orale, consistente in un colloquio con la commissione, della durata di 30 minuti per la scuola dell’infanzia e 45 minuti per la scuola secondaria di primo e secondo grado, prevede la presentazione di una lezione simulata su un argomento estratto a sorte 24 ore prima degli esami e un colloquio su dei quesiti estratti a sorte prima dell’inizio di ciascuna sessione d’esame sugli argomenti previsti dall’allegato A. Anche la prova orale ha una valutazione massima di 100, la valutazione minima per ambire ad entrare in graduatoria di merito è di 70 su 100. Alcune classi di concorso avranno anche la prova pratica di laboratorio, in tal caso il voto di tale prova farà media con il voto dell’orale e tale media sarà utilizzata per sommarla al voto della prova scritta e al punteggio dei titoli, che è al massimo 50 punti, per stabilire il voto finale. Voto finale che al massimo potrà arrivare a 250 punti.
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