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Concorso a cattedra sempre più nel caos, per superare le preselezioni bastavano 6/10

Sta destando interesse la decisione del Tar di Trento di dichiarare non corretta la soglia di 35/50 imposta dal Miur in occasione delle preselezioni per l’ultimo concorso a cattedra: secondo quanto riferito dall’Anief, che ha patrocinato i ricorsi, si tratta di una decisione importante perché va a sanare una “illegittima e irragionevole scelta dell’ amministrazione”.
In pratica, i giudici amministrativi hanno annullato il bando della provincia autonoma laddove riportava il criterio della sufficienza qualificata (35/50) piuttosto che della sufficienza semplice (30/50) per il superamento della prova preselettiva sul modello adottato dal ministero dell’Istruzione a livello nazionale.
Il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, ricorda che la sua associazione sindacale aveva “denunciato fin dall’inizio l’illegittimità della soglia utilizzata dall’ex Ministro Profumo e dall’uscente assessore Dalmaso, in particolare la violazione dell’articolo 400, comma 11 del Testo Unico sulla scuola (D.Lgs. 297/94) grazie al quale erano stati emanati i bandi di concorso per immettere in ruolo i futuri insegnanti sia nella Provincia Autonoma di Trento che su tutto il territorio nazionale”.
A Trento erano 93 i posti banditi e ora uno di essi dovrà essere attribuito alla sola ricorrente che è riuscita a superare tutte le altre prove scritte e orali dopo essere stata ammessa con riserva grazie al ricorso promosso dall’Anief insieme ad altri aspiranti: “la pronuncia dei giudici amministrativi trentini arriva prima di quella dei colleghi laziali, attesa per aprile 2014, sempre su altri ricorsi analoghi patrocinati dal sindacato per oltre 4.000 candidati”, conclude il sindacato autonomo. Insomma, se l’esito della sentenza dovesse essere lo stesso di quella trentina, le carte del “concorsone” diventeranno ancora più sparigliate. Con tanti partecipanti alle prove, ammessi con riserva e arrivati fino in fondo, che improvvisamente si ritroveranno in posizione analoga agli altri colleghi per puntare alle sospirate immissioni in ruolo.
 
Alessandro Giuliani

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