Dalla relazione tecnica allegata al decreto scuola che la Camera sta esaminando in questi giorni si possono ricavare dati interessanti.
Un dato curioso che emerge dalla relazione riguarda le spese preventivate per il funzionamento delle commissioni di concorso: si calcola, per esempio, che bisognerà acquistare 2735 risme di carta per una spesa complessiva di 10.940 euro, pari cioè a 4 euro per ciascuna risma. E poi servono anche 22.712 pen drive (una per ogni aula allestita) al costo di 5 euro ciascuna, per un totale di 113.560 euro.
Complessivamente non è una grande spesa, ma colpisce il fatto che i costi unitari siano praticamente uguali a quelli che vengono praticati in un qualunque supermercato che vende questi oggetti al dettaglio.
E’ anche vero che le cifre indicate nella relazione sono solamente delle previsioni e potrebbero non corrispondere a quanto dovrà effettivamente pagare l’amministrazione per la fornitura in questione che riguarda un quantitativo importante di materiali.
Per il resto la relazione tecnica chiarisce un punto sul quale c’era stata finora un po’ di incertezza: lo stanziamento complessivo per il funzionamento delle commissioni è pari a 11milioni di euro (3 milioni già previsti “a legislazione vigente” e 8 milioni previsti con il dereto scuola). A questo punto ci sono marigini per aumentare i compensi dei commissari che potrebbero così raddoppiare. Ad ogni commissario dovrebbero spettare 500 euro fissi e 1 euro per ogni elaborato corretto; si arriverà dunque a 7-800 euro, ovviamente al lordo di ogni onere: in pratica 350-400 euro netti (salvo ulteriore “conguaglio fiscale” a fine anno).
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