Una anticipazione dell’Espresso ha messo in luce una serie incredibile di fatti che se fossero reali, come in effetti sembra che siano, dovrebbero far ripensare a tutto il sistema dei concorsi pubblici che il Miur adotta per reclutare personale.
Il caso denunciato dal settimanale (ma di possibili irregolarità avevamo parlato già noi più di un mese fa) riguarda il concorso a dirigente scolastico attorno al quale L’Espresso “ha scoperto una lunga serie di presunte irregolarità sulla prova e a cui ha partecipato anche la deputata M5S Azzolina, membro della commissione istruzione”.
In modo particolare l’Espresso punta il dito su una “lunga lista di presunte irregolarità”, insieme a “una valanga di ricorsi al Tar” che potrebbero “tramutarsi in un boomerang tra membri di commissione con il dono dell’ubiquità, fughe di notizie, software impazziti durante la prova scritta, dispositivi elettronici utilizzati dai candidati e senatrici della forza di Governo pronte a fare ricorso contro il Miur per prendere parte alla selezione”.
L’Espresso parla infatti di “componenti di alcune sottocommissioni presenti in due posti differenti alla stesso orari e riporta alcuni casi con tanto di nome e cognome.
Ma anche fughe di notizie: “Nickname in grado di diffondere i risultati venti giorni prima del Ministero dell’Istruzione. E ancora: un software, quello prodotto da Cineca, azienda partecipata dal ministero di Viale Trastevere, che ha dato segni di follia durante la prova scritta, cancellando a metà alcuni esami. Bocciato con una sentenza del Tar già nel 2016, abolito nei test di medicina perché considerato inattendibile e nonostante questo utilizzato dal Miur per la selezione dei dirigenti scolastici”.
Finora, come da tempo si va dicendo, non c’è stato concorso pubblico per reclutare dirigenti che non abbia avuto uno strascico giudiziario e la cosa è inquietante e brutta nello stesso tempo, anche perché dimostra l’infedeltà di alcuni commissari (non tutti certamente) nei confronti delle Istituzioni che in quanto di Tutti meritano rispetto, devozione, omaggio, lealtà.
Ma è pure, tanta presunta montagna di scorrettezze, un pugno sullo stomaco contro chi ha studiato e si è sacrificato per conquistarsi un nuovo ruolo e una nuova funzione nella già grigia carriera di docente, e che ora, a causa di perniciose e scorrette manovre, rischia di vedere tutto buttato a mare.
Vedremo fra qualche giorno cosa succederà e che futuro avrà questo concorso.
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