Della prova preselettiva si è già parlato abbastanza, e si deve solo attendere l’entrata nel merito del ricorso amministrativo previsto il prossimo 22 novembre 2012, presso il TAR del Lazio, sull’errore docimologico che ne ha caratterizzato il contenuto.
Successivamente gli scritti hanno evidenziato tutti ii “limiti” sulla valutazione dei temi proposti, caratterizzati da prove lunghissime e corrette, a dire degli esclusi alle prove orali, solo formalmente ed in modo poco oggettivo, attraverso griglie valutative molto contestate. Sempre agli scritti, episodi di espulsioni fantasma hanno inquinato la serenità partecipativa di centinaia di docenti aspiranti DS.
Alle prove orali il disagio non diminuisce, infatti, i numerosi commissari che si sono dimessi e i presunti commissari “sindacalizzati” (vedi le recenti contestazioni nelle regioni Lazio e Puglia) hanno dato il fianco solo ad altre ombre e sospetti. Infine, anche chi ha superato l’orale non si sente sicuro, perché in diverse regioni non ci sono posti disponibili al primo settembre 2012.
Oggi a pochi giorni dalla conclusione delle prove orali, in molte regioni una cosa è certa: sull’esito dei ricorsi decideranno i giudici amministrativi, con il rischio della probabile ripetizione degli eventi del concorso DS 2004 svolto in Sicilia.
Una migliore programmazione e gestione delle procedure concorsuali forse avrebbe creato maggiori certezze nei candidati, evitando di minare alla radice l’impegno di tutti.
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