L’incontro era stato sollecitato dalle organizzazioni sindacali confederali pure per conoscere gli attuali orientamenti dell’Amministrazione scolastica, atteso che il ruolo e la funzione di tali figure professionali sono stati sminuiti e deprivati dalla stessa amministrazione che negli ultimi decenni ne ha saputo tante volte fare a meno.
In quella sede è stato costituito un gruppo di lavoro per affrontare i vari aspetti connessi, soprattutto quelli giuridici, relativamente alla messa a punto di un nuovo bando secondo le trasformazioni culturali, pedagogiche e giuridiche che sono avvenute nella scuola dalla data dell’ultimo bando, quello della scuola elementare, di quasi venti anni addietro.
Un ulteriore incontro per l’esame dei primi risultati del lavoro del gruppo di studio è stato fissato presso il Ministero per la fine del mese.
Com’è fin troppo noto, dall’ultimo concorso, l’organico degli ispettori scolastici, divenuti intanto dirigenti di tecnici secondo la trasformazione della qualifica a causa della riforma dell’amministrazione dello Stato, si è assottigliato tanto da diventare, per gli annuali pensionamenti, meno di un terzo di quello effettivo.
La notizia dell’incontro è di quelle che attrarrà l’attenzione del dibattito del nostro sistema scolastico negli anni futuri per le innumerevoli implicazioni di natura giuridica e culturale che la figura di questi dirigenti ha da sempre sollecitato nella scuola italiana.
Gli ispettori scolastici hanno rappresentato il fondamento del nostro sistema scolastico fin dalle origini nel secolo scorso, ma la loro fine è stata segnata in questi ultimi decenni anche a causa dello scadimento culturale della nostra scuola e per le bramosie del potere politico che recentemente ha trovato più comodo, e sicuramente più redditizio elettoralisticamente, elevare alla qualifica di ispettori scolastici dirigenti scolastici e docenti che, pur qualificati nel loro ambito professionale, non possono avere i requisiti per svolgere le complesse funzioni ispettive.
Nonostante tante nomine fatte per…chiamata diretta tramite il conferimento di incarichi specifici, oggi la funzione ispettiva nella scuola italiana è pressoché inesistente anche a causa delle incertezze e dei dubbi della normativa prodotta in questi ultimi due decenni.
Le conseguenze sono che la nostra scuola è l’unica nel mondo che non ha un organico di ispettori scolastici con compiti di studio, di ricerca, di aggiornamento, di formazione e di sperimentazione e le conseguenze di siffatta carenza sono ormai sotto gli occhi di tutti.
La figura dell’ispettore scolastico nel sistema scolastico italiano si è evoluta mano a mano che si sono evoluti il ruolo e le funzioni della stessa scuola. È stata la legge Casati, del 1959, che ha assunto l’ispettore come figura portante del sistema scolastico proprio per le richieste di competenze tecniche, didattiche, amministrative e giuridiche.
La legge Daneo-Credaro, del 1911, ha poi creato un nuovo assetto che è rimasto sostanzialmente immutato fino alla decretazione delegata del 1974 quando è stata prefigurata una visione unitaria della funzione ispettiva a livello centrale, regionale e provinciale e che è stata utilizzata dall’amministrazione per accertamenti tecnico-didattici, per la formazione e l’aggiornamento, per la ricerca e la sperimentazione. Per tutti quegli ambiti, insomma, in cui l’amministrazione doveva avvalersi di competenze altamente esperte.
Gli ispettori hanno svolto, fino agli anni in cui sono stati omologati ai dirigenti amministrativi della scuola, un ruolo altamente tecnico sotto il profilo culturale oltre che anche relativamente a quello connesso alla ricerca di notizie ed informazioni da mettere a disposizione dell’amministrazione scolastica per l’assunzione dei vari provvedimenti.
In quest’ultimo decennio, con l’attribuzione della qualifica dirigenziale ai dirigenti scolastici, con l’implementazione dell’autonomia scolastica intesa come capacità delle scuole di muoversi fuori, quando non contro, di ogni contesto normativo, con l’occupazione della scuola operato dalla politica che non ha mancato di assoggettarla ai meccanismi della spartizione degli incarichi, ma soprattutto per l’esiguità stessa dell’organico degli ispettori che hanno perduto la loro forza come corpo professionale ecc. il ruolo, i compiti e le funzioni degli ispettori scolastici hanno finito con essere giudicati inutili.
Oggi si parla di indire un concorso di ispettore scolastico, ma si trascura il fatto che la sua figura ormai è tutta da costruire secondo una nuova visione di scuola e una nuova idea di istruzione e di formazione.
È appunto sugli aspetti relativi alla delineazione della sua figura che occorrerà aprire un dibattito, scevro da posizioni preconcette e da falsi ideologismi e che occorrerà innanzitutto confrontarsi oggi, facendo tesoro di quanto avviene all’estero dove gli ispettori scolastici, come corpo professionale altamente esperto, assolvono a compiti significativi e i sistemi scolastici sono di sicura qualità.
Per non dire di quegli Stati, come la Spagna, che appena trenta anni addietro aveva una scuola da terzo mondo, ma che per aver saputo formare, ed utilizzare, un corpo ispettivo di qualità oggi vengono assunti con valore paradigmatico da altri Stati.