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Concorso, a metà febbraio le prove scritte: stavolta non ci saranno simulazioni

Si svolgeranno nel mese di febbraio le prove scritte del concorso a cattedra, le cui preselettive si sono svolte nei primi due giorni di questa settimana e al termine delle quali il 77,5% dei partecipanti è stato estromesso,. La data precisa non è stata ancora comunicata, ma il mese è stato indicato dal ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo, nel corso di una video chat tenuta su RaiUno: rispondendo alla domanda di un candidato che avendo passato la verifica dei test a risposta multipla chiedeva indicazioni sul periodo di svolgimento degli scritti (per quello comune a tutti stavolta servirà prendere almeno 28 punti su 40 complessivi), il Ministro ha detto che le prove verranno svolte a “metà febbraio, circa”.
Per quanto riguarda le modalità e la tipologie di prove che attendono gli oltre 88mila aspiranti rimasti in “gara”, Profumo ha freddato le speranze di quelli che speravano in qualche indicazione: il responsabile del Miur ha, infatti, sottolineato che stavolta, a differenza delle preselettiva, non sarà pubblicata alcuna simulazione.
Uno dei due strumenti utili ai candidati desiderosi di prepararsi al meglio per la verifica scritta rimane, allora, l’attenta lettura del bando di concorso. Negli articoli 7, 8 e 9, si parla, rispettivamente, della descrizione delle “Prove scritte ovvero scritto-grafiche”, nonché dell’“Articolazione delle prove scritte per classi di concorso comprese in ambiti disciplinari” e delle “Prove di laboratorio e pratiche”.
Il primo articolo, il 7, indica che le prove consisteranno “in una serie di quesiti a risposta aperta (le indiscrezioni parlano di non più di 5 domande n.d.r.) e sono finalizzate a valutare la padronanza delle competenze professionali nonché delle discipline oggetto di insegnamento”. Entrando nello specificità delle scuole, il Miur ricorda che “la prova scritta della scuola primaria comprende anche l’accertamento della conoscenza della lingua inglese”.
Al comma 4 si parla del punteggio: quello complessivo che potrà assegnare la commissione sarà “di 40 punti. Nel caso di due o più prove, il punteggio è ottenuto dalla media aritmetica delle singole prove, a ciascuna delle quali è assegnato un punteggio massimo di 40 punti. La prova è superata dai candidati che conseguono nella prova ovvero in ciascuna delle singole prove un punteggio non inferiore a 28 punti”.
Fanno eccezione i candidati che dovranno sostenere anche prove di laboratorio e pratiche: premesso che si tratta degli ambiti disciplinari 7 (cl. 36/A e 37/A), 8 (cl. 38/A – 47/A – 49/A), 4 e 9 (cl. 43/A – 50/A – 51/A – 52/A), il Miur ha stabilito che in questi casi “la commissione assegna, per la prova ovvero per le prove di cui al comma 1, un punteggio complessivo massimo di 30 punti. Nel caso di due o più prove, il punteggio è ottenuto dalla media aritmetica delle singole prove, a ciascuna delle quali è assegnato un punteggio massimo di 30 punti. La prova è superata dai candidati che conseguono nella prova ovvero in ciascuna delle singole prove un punteggio non inferiore a 21 punti. Al suddetto punteggio si somma quello conseguito nella prova” di laboratorio e pratica. “Il punteggio finale è di conseguenza espresso in quarantesimi e costituisce il punteggio di ammissione alla prova orale”.
Per avere dei riferimenti sui contenuti delle prove e i relativi programmi, suddivisi per disciplina, si deve invece fare un passo indietro. E andare a leggere l’art. 6 del bando, che riporta contenuti e programmi delle prove al decreto ministeriale del 21 settembre 2012, n. 80, oltre che all’allegato 3 dello stesso bando. Chi lo fa potrà verificare la presenza di diversi macro-argomenti. La cui vastità non farà certo piacere a candidati che si apprestano a svolgere le prove di febbraio. Per loro non rimane altro che iniziare a studiare. E anche bene, visto che ad oggi sono ancora presenti candidati in quantità ben superiore (circa otto volte) rispetto al numero (fisso) di quelli che prenderanno l’agognato ruolo.
 
Alessandro Giuliani

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