Davanti a un contenzioso che sembra inarrestabile che per diverse ragioni sta investendo il concorso per Dirigenti Scolastici, è necessario che si adottino al più presto provvedimenti e iniziative dirette a risolvere le problematiche.
A volte le soluzioni si trovano davanti la punta del nostro naso ma non riusciamo a vederle presi dal guardare troppo avanti.
E’ evidente che l’esiguità dei posti messi a disposizione delle immissioni a causa degli accantonamenti è destinata a complicare le cose piuttosto che a semplificarle.
Il MEF ha autorizzato il nuovo contingente aggiungendo anche le proroghe per i DS e sembrerebbe che quel numero sia destinato a non più aumentare per le immissioni, anzi paradossalmente e forzatamente qualcuno profila qualche ulteriore decremento.
Esistono però, già autorizzati dal MEF diversi posti disponibili dallo scorso anno che però sono stati accantonati e non saranno dati a ruolo. Potrebbero essere proprio questi il salvagente e la soluzione.
Nello specifico sono stati accantonati posti di ds che avevano ottenuto un provvedimento cautelare del giudice (solitamente sostenuto dalla legge 104) a seguito del quale erano stati assegnati nella propria regione in attesa del giudizio di merito. Successivamente, ovvero per l’anno in corso e decorrenza 01/09/2020, gli stessi ds hanno ottenuto la mobilità interregionale per cui quei posti che erano stati accantonati quale che sia l’esito del giudizio che verosimilmente si interromperà con una rinuncia agli atti da parte del ricorrente non sarà ricoperto dall’interessato e quindi non c’è alcun interesse pubblico a tenerli accantonati.
Come chiarito, si tratta di posti già autorizzati dal MEF e non c’è nessun interesse pubblico a non darli per le immissioni perché quei posti non saranno più occupati da coloro che hanno ottenuto ciò che rivendicavano (manca l’interesse e l’oggetto del contendere).
Per dare un dato: in Calabria, Sicilia e Puglia vi sono numerosi accantonamenti così come nelle altre regioni specie nel settentrione e sarebbero tutti posti liberi per le immissioni. Tenere quei posti accantonati quando potrebbero essere ricoperti significherà assegnare molte reggenze e per molti neoimmessi allontanarsi dalla propria terra in un periodo di emergenza covid-19 durante il quale è importante avere relazioni (enti locali, stakeholder, etc.) che necessitando di maggiori tempi per chi è fuori dalla propria terra non agevolano il lavoro dei dirigenti scolastici ed è un punto a sfavore per la comunità scolastica.
Naturalmente per una definizione del contenzioso a 360° l’ipotesi di un inserimento a coda dei non ammessi o respinti con una prova attraverso l’inserimento in coda all’attuale graduatoria potrebbe rivelarsi utile per concludere una vicenda che ha segnato il concorso con la nota sentenza del TAR che lo ha annullato e il Consiglio di Stato che ha sospeso il provvedimento in attesa del merito.
Si tratta di soluzioni che il prossimo a.s. dai primi mesi potranno essere affrontate, puntando anche ad una nuova risistemazione degli incarichi dirigenziali, attraverso meccanismi che aumentino i posti in organico disponibili (ad es. accorpamento di scuole sottodimensionate). Così si otterrebbe anche la rivendicata mobilità interregionale di tanti dirigenti da fuori regione rapidamente, essendo molti i posti disponibili
Giovanni Policaro
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