Quasi quattro anni persi. Questo sembra essere il triste epilogo del concorso per dirigenti scolastici della Regione Campania bandito il 15 luglio del 2011, su cui la sezione consultiva del Consiglio di Stato, eccependo sulla irregolarità della nomina di due commissari d’esame, il 2 aprile ha annullato tutte le procedure concorsuali. L’esito della battaglia in tribunale, quindi, giustificherebbe anche i tempi davvero troppo rallentati con cui si erano venuta a realizzare l’individuazione dei vincitori.
“Perplessi e mortificati”, intanto, si dicono dal Coordinamento dei dirigenti scolastici. Che in una nota denunciano “la mortificazione dello Stato di diritto” rispetto ad una questione sulla quale in precedenza sia il Tar che lo stesso Consiglio di Stato in sede giurisdizionale, avevano accertato la regolarità del concorso.
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Vale la pena ricordare che in Campania, i candidati idonei alla selezione per ds, inseriti nella graduatoria a scorrimento, erano risultati 657 su 224 posti messi a concorso.
Ma il concorso campano è stato oggetto di un travagliato percorso, costellato da ricorsi, sospensioni e sentenze contrastanti dei giudici amministrativi. Sino alla sentenza di annullamento finale.
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