Il Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, in occasione del question time del 5 febbraio, ha parlato anche del concorso docenti religione cattolica: “Posso confermare che ho già avviato contatti preparatori, a livello di esperti, per un corretto svolgersi delle interlocuzioni con gli organi competenti in seno alla Conferenza Episcopale italiana, per l’adozione dell’Intesa che è un atto, bilaterale, preliminare e indispensabile per l’avvio della stessa procedura selettiva”.
Il sindacato Snadir commenta la situazione, ricordando che “la Segreteria Generale della CEI e il Servizio Nazionale per l’IRC, che non sono intervenuti pubblicamente durante il dibattito parlamentare, devono adesso necessariamente indicare le possibili procedure che risultino non penalizzanti per i docenti precari di religione”.
Il sindacato guidato da Orazio Ruscica ricorda inoltre che “l’obiettivo dev’essere quello di stabilizzare i docenti precari già in servizio da anni e non quello di un taglio dei posti di lavoro”.
Abbiamo già riferito della posizione critica assunta dallo Snadir a proposito del prossimo concorso docenti religione cattolica: “Una disposizione discriminatoria e iniqua rispetto alla procedura straordinaria prevista per gli altri precari. Pertanto, risulta indispensabile una riflessione attenta e non affrettata da attuarsi con un tavolo di confronto comune con i Sindacati rappresentativi, affinché le soluzioni favorevoli per i precari che insegnano religione possano trovare riscontro nella più ampia condivisione possibile”.
Il decreto scuola, prevede l’indizione entro l’anno 2020, previa intesa con il Presidente della Conferenza episcopale italiana, di un concorso per la copertura dei posti per l’insegnamento della religione cattolica che si prevede siano vacanti e disponibili negli anni scolastici dal 2020/2021 al 2022/2023.
Al concorso docenti religione una quota non superiore al 50 per cento dei posti messi al bando può essere riservata al personale docente di religione cattolica, in possesso del
riconoscimento di idoneità rilasciato dall’ordinario diocesano, che abbia svolto almeno tre annualità di servizio, anche non consecutive, nelle scuole del sistema nazionale di istruzione.
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