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Concorso di religione riservato a 4mila precari storici, ci siamo: sindacati convocati dal Ministero per lo svolgimento della prova unica

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Il concorso riservato ai precari storici di religione, con una prova unica orale, è sempre più alle porte: i sindacati sono stati convocati martedì prossimo, 9 aprile, dal ministero dell’Istruzione e del Merito, per un’informativa riguardante le due bozze dei bandi che indicono la procedura concorsuale straordinaria (che assegnerà 4mila cattedre a tempo indeterminato) riservata agli insegnanti di religione cattolica nella scuola dell’infanzia e primaria e nella scuola secondaria di primo e secondo grado ai sensi del comma 2 dell’art.1-bis del decreto-legge 29 ottobre 2019, n.126, convertito con modificazioni dalla legge 20 dicembre 2019, n. 159. A comunicarlo è lo Snadir, l’organizzazione sindacale con più iscritti tra la categoria.

L’incontro al Mim verterà, annuncia ancora il sindacato, sulle bozze che disciplinano i requisiti di ammissione alla procedura concorsuale straordinaria (almeno 36 mesi di supplenze, titolo di studio specifico, via libera della diocesi), le modalità di versamento del contributo, il termine, il contenuto e le modalità di presentazione delle istanze di partecipazione al concorso, il contingente dei posti, distinti per regione, l’eventuale aggregazione interregionale delle procedure, l’organizzazione della prova orale didattico-metodologica, la procedura di attribuzione del contratto a tempo indeterminato, le modalità di informazione ai candidati ammessi alla procedura concorsuale, i documenti richiesti per l’assunzione e l’informativa sul trattamento dei dati personali dei partecipanti alla procedura (non selettiva) che arriva dopo oltre vent’anni dall’ultima.

“Siamo all’ultimo tassello del mosaico che rappresenta l’ulteriore risposta concreta alle legittime aspettative dei docenti di religione precari e alle nostre battaglie sindacali”, dichiara Orazio Ruscica, segretario nazionale Snadir

Ricordiamo che esattamente un mese f, dopo la registrazione da parte della Corte dei Conti, avvenuta il 20 febbraio scorso, è stato pubblicato il Decreto del Ministro dell’istruzione e del merito del 19 gennaio 2024, n. 9, che contiene le disposizioni concernenti le procedure concorsuali straordinarie del concorso riservato.

Il restante 30% di posti – con altre circa 2mila cattedre di religione da assegnare a tempo indeterminato – sarà destinato al concorso ordinario, oggetto dell’Intesa dell’11 gennaio 2024 con la CEI, che il Ministero dell’istruzione del merito è autorizzato a bandire entro l’anno 2024.

Il DECRETO-LEGGE 29 ottobre 2019, n. 126

Art. 1-bis

Disposizioni urgenti in materia di reclutamento del personale docente di religione cattolica).

1. Il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca è autorizzato a bandire, ((entro l’anno 2024)), previa intesa con il Presidente della Conferenza episcopale italiana, un concorso per la copertura del 30 per cento dei posti per l’insegnamento della religione cattolica che si prevede siano vacanti e disponibili negli anni scolastici dal 2022/23 al 2024/25, ferme restando le procedure autorizzatorie di cui all’articolo 39, commi 3 e 3-bis, della legge 27 dicembre 1997, n. 449.

2. Il Ministero dell’istruzione è autorizzato a bandire, contestualmente al concorso di cui al comma 1, una procedura straordinaria riservata agli insegnanti di religione cattolica che siano in possesso del titolo previsto dai punti 4.2. e 4.3 dell’intesa tra il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca e il Presidente della Conferenza episcopale italiana per l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche, resa esecutiva ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 20 agosto 2012, n. 175, e del riconoscimento di idoneità rilasciato dall’ordinario diocesano competente per territorio e che abbiano svolto almeno trentasei mesi di servizio nell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole statali. Alla procedura straordinaria di cui al presente comma è assegnato il 70 per cento dei posti vacanti e disponibili per il triennio scolastico 2022/2023-2024/2025 e per gli anni scolastici successivi fino al totale esaurimento di ciascuna graduatoria di merito, ferme restando le procedure autorizzatorie di cui all’articolo 39, commi 3 e 3-bis, della legge 27 dicembre 1997, n. 449. Il contenuto del bando, i termini di presentazione delle istanze, le modalità di svolgimento della prova orale didattico-metodologica, di valutazione della stessa e dei titoli ai fini della predisposizione delle graduatorie di merito ripartite per ambiti diocesani, nonché la composizione della commissione di valutazione sono stabiliti con decreto del Ministro dell’istruzione, il quale prevede, altresì, un contributo per l’intera copertura degli oneri delle procedure a carico dei partecipanti. I contributi di partecipazione, versati all’entrata del bilancio dello Stato, sono tempestivamente riassegnati sui pertinenti capitoli dello stato di previsione del Ministero dell’istruzione ai fini della copertura integrale delle spese per la procedura concorsuale.

3. Nelle more dell’espletamento del concorso e della procedura straordinaria di cui al presente articolo, continuano a essere effettuate le immissioni in ruolo mediante scorrimento delle graduatorie generali di merito di cui all’articolo 9, comma 1, del decreto dirigenziale del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca 2 febbraio 2004, di cui all’avviso pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – 4ª Serie speciale «Concorsi ed esami» – n. 10 del 6 febbraio 2004, relativo all’indizione di un concorso riservato, per esami e titoli, a posti d’insegnante di religione cattolica compresi nell’ambito territoriale di ciascuna diocesi nella scuola dell’infanzia, nella scuola primaria e nelle scuole di istruzione secondaria di primo e secondo grado.

4. Le amministrazioni interessate provvedono all’attuazione del presente articolo nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.