Il sindacato Anief ritorna sul concorso a preside e fa sapere che, sulla base dei dati, si sarebbe già “superata la quota degli 8.700 iscritti”.
Numero destinato a salire
Che, se si fermasse a questa cifra, sarebbe già accettabile, mentre di sicuro il numero dei partecipanti è destinato a salire e a nostro parere di molto, viste anche le resse degli altri concorsi, ai quali i partecipanti furono ben oltre le 35 mila unità.
Tanta partecipazione è certamente dovuta al fatto che a scuola i prof non fanno carriera, se non quella legata alla progressione di anzianità, i famosi “gradoni” o “scatti” settennali, che, per quanto riguarda per esempio le Forze Armate, si traducono in “stellette” e “gradi”.
Valanga di ricorsi?
E Anief fa presente, oltra a puntare sulla valanga di ricorsi, sulle disfunzioni del Miur: “Per cercare di dirimere le diverse questioni aperte sulla selezione nazionale, l’amministrazione da qualche giorno ha deciso di pubblicare ben 24 FAQ, ovvero le domande ricorrenti degli utenti: si va dai problemi di accesso e di registrazione al portale Istanze on line, all’inoltro della domanda e alle modifiche anche successive; dai tipi di allegati da inviare assieme alla candidatura, alle precedenze per motivi di invalidità, fino al calcolo dell’anzianità di servizio, compresi i congedi, il dottorato di ricerca e i periodi pre-ruolo”.
Troppi gli esclusi
“Sul periodo di precariato, però, oltre alla validità degli anni di supplenza da aggiungere a quelli di ruolo – prosegue il sindacato – il Miur ha chiuso la porta ai laureati che hanno svolto i cinque anni di servizio minimo previsti ma non ancora immessi in ruolo, più coloro che sono già assunti a tempo indeterminato, pure i neo-assunti nel 2017, ma che non hanno ancora svolto per vari motivi l’anno di prova. Intanto, continua a crescere il numero di domande presentate: l’ultimo dato ci dice che si è superata la quota degli 8.700 iscritti, ma la porzione più consistente è presumibile che si concentrerà a ridosso della scadenza del 29 dicembre”.