Leggendo accuratamente il testo del regolamento del concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici si scoprono alcuni aspetti decisamente interessanti che introducono novità curiose rispetto a quelle in vigore finora.
Una novità particolarmente importante riguarda le modalità con cui verrà costruita la graduatoria finale, quella dalla quale verranno attinti i vincitori del concorso.
Per capire la questione bisogna però precisare un punto.
Tralasciando la prova preselettiva che servirà solamente a ridurre i numero dei partecipanti, il concorso sarà di fatto articolato in due grandi fasi: la prima comprende la prova scritta e la prova orale, al termine verrà redatta la graduatoria per l’ammissione al corso dirigenziale per questa graduatoria si terrà conto del punteggio dello scritto (max 100 punti), dell’orale (altri 100 punti) e dei titoli (30 punti).
Sarà quindi ammesso al corso e al successivo tirocinio un numero di candidati pari al numero dei posti messi a concorso aumentato del 20%.
Dopo il corso (2 mesi di lezioni e 4 di tirocinio) ci saranno un’ulteriore prova scritta e un colloquio finale valutati ciascuno con un punteggio massimo di 100 punti.
Ed è qui che arriva la novità curiosa: nella graduatoria dei vincitori ciascun candidato entrerà con il punteggio derivante dalle prove finali del corso; non conteranno nè le prove precedenti nè i titoli culturali o di servizo.
Come dire: titoli culturali e esperienza di servizio serviranno a poco o nulla se il candidato non sarà in grado di tradurli in competenze reali concretamente spendibili dal punto di vista del “mestiere del dirigente”.
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