Sulle modalità organizzative del prossimo concorso per dirigenti scolastici avevamo sollevato nei giorni scorsi alcuni dubbi che dovrebbero trovare risposta nell’ormai imminente regolamento sul quale il Ministero sta aspettando di ottenere i prescritti pareri.
Ma intanto qualche notizia sta trapelando e siamo già in grado di fornire le prime delucidazioni.
Per quanto riguarda la “tassa di iscrizione” sembra assodato che non dovrebbe comunque superare i 10 euro.
Quasi risolta anche la questione del test preselettivo che verrà attivato solo nel caso in cui i partecipanti saranno più del triplo dei posti a concorso: va però detto che questa eventualità non è affatto remota perché è molto probabile che i concorrenti saranno ben più di 7500 (si prevedono infatti circa 2500 posti disponibili).
La vera novità di questa tornata concorsuale consiste però nella introduzione di una fase di 4 mesi di formazione (in parte in aula e in parte on line) gestita direttamente dalla Scuola Nazionale di Amministrazione. Fase che sarà seguita da 4 mesi di tirocinio presso una delle istituzioni scolastiche individuate dai diversi Uffici scolastici regionali.
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Alla formazione di durata quadrimestrale si potrà però accedere solo se si sarà riusciti a superare fase precedente (due prove scritte e un colloquio per ciascuna delle quali si attribuisce un punteggio massimo di 30 punti). Ovviamente è prevista anche la valutazione dei titoli (anche in questo caso 30 punti al massimo).
Si entrerà così nella graduatoria degli idonei (punteggio massimo possibile 120) di cui farà pare un numero di concorrenti pari a quello dei posti a concorso aumentato del 20%.
La valutazione dei candidati non si fermerà alle prove scritte ma continuerà anche nella fase di formazione che si concluderà con un colloquio con cui si attribuirà un ulteriore punteggio.
Insomma, il concorso sarà ancora più selettivo rispetto al passato tanto che ci sono già molti docenti interessati che si stanno chiedendo se valga davvero la pena affrontare un simile percorso ad ostacoli per un miglioramento economico considerato non del tutto adeguato.
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