L’ultimo concorso per dirigenti scolastici è alla prova del nove: tra poche ore, giovedì 15 ottobre, il Consiglio di Stato è infatti chiamato dire la sua sulla posizione dei tre commissari d’esame che, come già rilevato dal Tar del Lazio più di anno fa procedendo all’annullamento dell’intera procedura, potrebbero essere incappati in una posizione di conflitto d’interessi. Fu poi lo stesso Consiglio di Stato a sospendere la decisione del Tar.
L’oggetto del contendere è, a parere dell’accusa, con in testa in comitato dei ricorrenti “Trasparenza è partecipazione”, è che i tre commissari avrebbero svolto attività formativa in preparazione del concorso, anche a ridosso dello stesso.
Mentre il regolamento che si è imposto il ministero dell’Istruzione non prevedeva tale possibilità per i commissari, a meno che ciò non si fosse realizzato ad oltre dodici mesi di distanza dalla pubblicazione del bando.
Dopo l’accoglimento del ricorso da parte del Tar del Lazio, comunque il concorso è andato avanti, con l’assunzione, seppure con riserva, dei vincitori. Tra i quali figura la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina, anche se per l’immissione in ruolo dovrà attendere l’inizio del prossimo anno. Ma se l’esito dell’udienza di domani, con sentenza nei giorni successivi, dovesse confermare il verdetto del Tar laziale potrebbe aprirsi qualche problema.
Secondo il deputato della Lega Rossano Sasso, membro della Commissione Cultura della Camera, “se il Consiglio di Stato dovesse confermare la sentenza del Tar ci troveremmo dinanzi ad un plateale conflitto di interessi: il Ministro Azzolina infatti dovrebbe trovare una soluzione ad un contenzioso in cui lei stessa è parte in causa. Di conseguenza dovrà scegliere se continuare a fare il Ministro, rinunciando a fare la preside, o dimettersi e tornare a scuola”.
Sasso ha un giudizio molto severo contro l’operato della ministra Lucia Azzolina. “Dopo aver danneggiato la comunità scolastica tutta, studenti, famiglie, professori, dopo lo scandalo dei banchi a rotelle e delle cattedre ancora scoperte al 13 ottobre, ora ci apprestiamo a subire l’ennesimo capitolo negativo della ‘Azzolineide’, speriamo l’ultimo per la scuola italiana”.
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