Concorso dirigenti, anche in Campania concluse le prove scritte
Fino ad oggi sono diciassette le regioni, e un provincia autonoma, i cui candidati hanno sostenuto le due prove scritte. Al momento restano sono quelli della Sicilia i quali paradossalmente, non conoscono ancora la data in cui saranno convocati. Il blocco dell’iter concorsuale comporterà il differimento della data di assunzione con grave pregiudizio dei diritti dei concorrenti vincitori.
Come è noto, innumerevoli sono gli ostacoli con cui sta procedendo l’iter del concorso. L’ incertezza della nuova normativa che si presta ad una pluralità di interpretazioni e i conseguenti comportamenti diversificati degli uffici scolastici regionali ha portato a contestazioni a livello amministrativo e giudiziario.
Le regioni Campania e Sicilia sono quelle in cui, più di ogni altra, si sta sentendo il peso dei tentativi di coloro che dalla decisioni degli uffici scolastici regionali si sentono lesi nei diritti ed autorizzati ad adire le vie giudiziarie.
La magistratura su tanti ricorsi si è già provvisoriamente espressa concedendo la sospensiva. Su altri non si è espressa. In taluni casi ha accolto le lagnanze.
Dal fatto è conseguito che il numero dei ricorrenti nelle due regioni è divenuto esorbitante e quello dei concorrenti, come nel caso della Campania, che sono stati ammessi con riserva,è lievitato smisuratamente.
Nell’interesse degli aventi diritto, l’ufficio scolastico regionale della Campania ha ritento di dover svolgere il concorso ammettendo tutti i ricorrenti, quelli che hanno ottenuto la sospensiva e quelli ancora in attesa.
Non così è avvenuto da parte dell’ufficio scolastico della Sicilia che ancora oggi è in attesa delle decisioni della magistratura.
Non v’è chi non veda, e preveda, la qualità del concorso in espletamento con il clima in atto! Tant’è. Al momento non ci resta che valutare le prove assegnate ai concorrenti della Campania in ordine al saggio e all’elaborazione del progetto.
La prima prova in linea di massima può essere valutata positivamente ancorché abbastanza restrittiva in ordine all’attenzione al ruolo e alla funzione della cultura per l’organizzazione della vita individuale e sociale degli individui.
Non si trattava, infatti, del famoso tema sulla enfatizzazione della cultura in linea generale, ma lasciava intravedere un’attenzione ad una specifica cultura, quella in grado di orientare la dimensione tecnologica ed emozionale dell’individuo.
Da qui la richiesta di argomentare sul valore e il significato del rapporto tra cultura tecnologica e cultura classica, non in astratto, ma in relazione alle possibilità che siffatta cultura contribuisca all’integrazione con le altre culture, nella prospettiva di un’educazione interculturale.
Un tema, solo apparentemente, facile. In realtà abbastanza complesso e che richiedeva la capacità di utilizzare studi e ricerche non improvvisati e dell’ultimo momento, ma pregressi e che rimandava addirittura al dibattito dei decenni passati sul rapporto tra cultura umanistica e cultura scientifica. Dibattito, come è noto, ormai superato dalla speculazione filosofica.
Abbastanza scontata la problematica indicata per l’elaborazione del progetto. Ancora una volta ai candidati è stato proposto il tema del progetto relativo alla formazione degli insegnanti.
Peccato che anche le commissioni del concorso per dirigenti in atto abbiano sottovalutato il valore della nuova progettualità nel quadro di una nuova scuola e si siano precluse la possibilità di verificare nei dirigenti scolastici la capacità di progettare realmente.
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