Ora io dico: sono anni che propongo di discutere le “quote blu” nella scuola.
In vari contesti anche istituzionali.
La mia opinione ovviamente non è importante: però, nelle esperienze di lavoro avute in Europa, mi è capitato di iscrivere le mie figlie in asili dove esistevano le “quote blu”. E avevo trovato questa esperienza molto positiva. Questo, ormai vent’anni fa.
Ma il tema non interessa. Che circa il 90% del personale della scuola sia femminile non importa. A me, un po’, sì. Per molti motivi. Introduciamo più quote rosa in altri ambiti, dicevo, e introduciamo delle quote blu nella scuola. Per par condicio, per promuovere la varietà anche nel mondo dei docenti e nella società.
Gli educatori che ho avuto modo di conoscere all’estero erano competenti e appassionati, ragazze e ragazzi hanno bisogno di figure diverse e varie di riferimento, quindi, perché no?
Ma ora leggo: il concorso per dirigenti scolastici che si svolgerà nel giro di qualche mese prevede espressamente all’articolo 10 del bando che, «considerate le percentuali di rappresentatività di genere in ciascuna regione, viene garantito l’equilibrio di genere applicando nelle regioni Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Sicilia, Toscana, Umbria e Veneto, in cui il differenziale tra i generi è superiore al 30 per cento, il titolo di preferenza in favore del genere maschile in quanto meno rappresentato».
Due considerazioni: la mia provincia, Bolzano, al solito, non esiste. Quindi, chissà cosa ne sarà di noi.
Anche perché la mia impressione è che, rispetto alle percentuali tra docenti, quella dei dirigenti cambi. Cioè che “i maschi” ci siano. Quindi, mettiamo qualche bastone tra le ruote alle “docenti femmine” che vogliono diventare dirigenti. Non sia mai che aspirino, quelle che crescono i figli, lavorano a scuola, assistono i genitori anziani. Che hanno competenze anche “altre” oltre a imparare le normative scolastiche a memoria.
Le donne ringraziano. Comunque, mi sa che a questo concorso per dirigenti scolastici mi iscrivo. Tanto per dare fastidio.
Simonetta Lucchi
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