Siamo al ridicolo. Per un anno sono stati pubblicati articoli faziosi sul concorso, tutti schierati dalla parte dei ricorrenti, con un battage mediatico senza precedenti e, sempre, puntualmente, alla vigilia di una sentenza o di un emendamento. E adesso, pur di far rumore sui giornali (ancora una volta, mentre si attende una sentenza importante), certi ricorrenti arrivano a far finta di scandalizzarsi per un vocale rassicurante, registrato da un sindacalista che non dice proprio niente, circolato in una chat privata. Incredibile!
Come mai nessuno si è meravigliato per un altro audio, quello registrato dal legale di un gruppo di ricorrenti che, prima della sentenza del 2 luglio 2019, nel riferire gli esiti di un incontro interlocutorio avuto con il presidente del Tar, dice cose davvero inquietanti?
Perché i giornali non ritengono interessante quest’audio? Perché non lo pubblicano, affinché ognuno possa fare le proprie personali valutazioni?
Io, personalmente, nel vocale del sindacalista non ho sentito nulla di strano, se non un tentativo di tranquillizzare delle persone in apprensione per l’esito di una sentenza. E’ del tutto normale che un legale, durante un’udienza, cerchi di capire che aria tira, per poi rassicurare il cliente. E’ proprio così, del resto, cioè come un tentativo di rassicurazione, che noi vincitori abbiamo interpretato le rivelazioni “profetiche” dell’avvocato dei ricorrenti.
Ed è stato per una forma di correttezza che non lo abbiamo dato in pasto ai giornali. Perché riteniamo che a tutto ci debba essere un limite.
Limite (quello della decenza) che è stato abbondantemente oltrepassato dai ricorrenti.
Mi sembra oltremodo paradossale che ci si scandalizzi, ora, per un vocale che non dice nulla, dopo che per mesi abbiamo letto e sentito di tutto, tra articoli faziosi e tendenziosi, video montati ad arte, tentativi di taroccamento di prove scritte, un vero teatro dell’assurdo.
Tutto questo, però, dai giornali non è stato riportato. Ci si inquieta per un vocale innocuo che cerca solo di tranquillizzare delle persone in ansia. E’ evidente che ci troviamo dinanzi all’ennesimo grottesco tentativo, da parte dei ricorrenti (e non solo) di strumentalizzare la vicenda giudiziaria, probabilmente per motivazioni politiche e/o sindacali, per buttare fumo negli occhi dell’opinione pubblica, nella speranza di fare pressioni.
Un atteggiamento infantile, per non dire ridicolo, che denota insicurezza, da parte di chi, evidentemente, sa di avere argomenti deboli e poco convincenti.
Io ho fiducia nella giustizia e nel CdS, che, certamente, non si lascerà condizionare da nessuno, tanto meno da un gossip di basso profilo, che scredita solo chi lo scrive e chi lo pubblica.
Antonella Mongiardo