Si moltiplicano le voci sul prossimo concorso ds. E una delle principali curiosità è quale sarà la modalità del test preselettivo.
A quanto pare il test sarà svolto se si iscriverà il triplo dei candidati (8.400), cosa scontata visti i circa 40.000 del 2011. Questa scelta sembra escludere l’uscita delle 5.000 domande come nel 2011 in quanto non potrebbero essere messe in lavorazione prima della fine delle iscrizioni
Dunque, ci informa ceripnews.it, è prevista la prova preselettiva se il numero degli aspiranti sarà superiore a tre volte la quantità dei posti messi a concorso. I quesiti della prova preselettiva (alcuni in inglese) riguarderanno le materie oggetto delle prove scritte ed orali; sono escluse domande di cultura generale o di natura attitudinale. In esito alla prova preselettiva, sarà ammesso alle fasi successive un numero di candidati pari a tre volte i posti messi a bando. Un altro dato importante è il fatto che nella definizione della graduatoria non è prevista una soglia di sbarramento definita da un punteggio minimo predeterminato.
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La prima prova scritta sarà relativa alla conoscenza dell’organizzazione scolastica, della gestione tecnico-finanziaria, della comunicazione istituzionale, anche in riferimento ai Paesi dell’Unione Europea; la seconda prova concorsuale prevede quesiti a risposta aperta, relativi alla soluzione di situazioni problematiche rappresentative della realtà scolastica.
Alla prova orale saranno ammessi i candidati che avranno ottenuto non meno di 70/100 in entrambe le prove scritte. Durante la prova orale saranno accertate anche le competenze informatiche e nella lingua inglese (livello B1).
La graduatoria per l’accesso al corso-concorso sarà redatta aggiungendo al punteggio delle prove scritte e della prova orale, quello relativo ai titoli (20 punti max). Al corso saranno ammessi un numero massimo di candidati pari al numero dei posti messi a concorso, maggiorato del 20%.
Il corso si svolgerà in sei mesi, quattro in aula e due di tirocinio presso un’istituzione scolastica. I partecipanti saranno esonerati dalle attività di insegnamento.
La parte d’aula (gruppi di massimo 30/40 persone) sarà caratterizzata da una valutazione continua (sul modello degli esami universitari) il cui superamento darà accesso ad una valutazione intermedia (esame scritto) e ad una finale (orale).
La graduatoria finale sarà frutto della somma dei punteggi ottenuti nella valutazione intermedia e finale e terrà conto del giudizio espresso dai dirigenti scolastici che avranno funzione di tutor durante il tirocinio.
Il D.P.C.M. regolamenta anche l’applicazione, esclusivamente nel primo anno di svolgimento del corso-concorso, della riserva prevista per i soggetti indicati nell’art. 1, comma 2-ter, del decreto-legge 58/2014 (*), che si tradurrà nella possibilità di non effettuare la prova preselettiva e nella riserva del 30% dei posti di accesso al corso gestito dalla SNA, rimanendo fermo il superamento delle prove scritte e della prova orale (punteggio minimo in ogni prova 70/100). La quota di riserva però potrebbe subire modifiche, in esito all’esame del testo del D.P.C.M. da parte del Consiglio di Stato.
Secondo quanto affermato dall’Amministrazione l’intera procedura dovrebbe concludersi entro settembre 2016. I vincitori saranno nominati dai competenti Direttori generali degli Uffici Scolastici Regionali e potranno scegliere la destinazione sull’intero contingente messo a bando.
I vincitori potranno dunque scegliere più regioni per essere assunti. Questo lo stato dell’arte. Certo l’iter sarà lungo e complesso per una dirigenza rognosa e malpagata. Ma d’altronde si tratta del comparto scuola…
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