“Anche i 29mila docenti neo-assunti nel 2016 potranno partecipare al prossimo concorso per dirigenti scolastici, a patto che abbiano svolto cinque anni di precariato”.
A ricordarlo è stato il nostro direttore, Alessandro Giuliani, nel corso della trasmissione Open Day, su Radio Cusano Campus, del 12 settembre: “purtroppo, per la scuola italiana, fare almeno un quinquennio di supplenze prima dell’assunzione a tempo indeterminato è quasi una prassi. Quindi – ha continuato – possiamo aspettarci un incremento delle richieste di accesso alla selezione per diventare presidi”.
Durante la puntata, si è parlato anche della riforma del reclutamento: “premesso che tutte le prossime immissioni in ruolo dovranno avvenire tramite concorso, nel frattempo, però, i tirocini per Tfa permetteranno ancora di abilitarsi. Chi li supererà avrà due motivi per farlo: avere alte chance di assicurarsi le supplenze annuali e partecipare al concorso a cattedra”.
Parlando del concorso docenti 2016, Giuliani ha tenuto a dire che “anche alcuni commissari si sono lamentati per la complessità dei quesiti scritti. Avere appena 18 minuti di tempo per realizzare unità didattiche di alto livello, con il ticchettio delle tastiere ed il countdown in alto a destra del monitor, non ha messo i docenti nelle condizioni migliori. L’alto numero di bocciati, in alcune commissioni vicine al 100%, lascia molto perplessi. Il minimo dei voti, almeno per prendere l’idoneità, in molti più casi poteva essere essere dato.
E ora, cosa accadrà? “Siccome ci sono circa 100mila supplenze annuali da assegnare, in alta percentuali i primi a prendere le cattedre vacanti saranno proprio i docenti bocciati al concorsone, perché già abilitati e quindi con precedenza. Nell’attuale situazione di organici, in media, potrebbe essercene uno per consiglio di classe”.
Infine si è parlato di mancate assunzioni da concorso docenti 2016: “con la sparizione di tanti posti vacanti, utilizzati per gestire i tanti problemi avuti con i trasferimenti di questa estate, diversi vincitori del concorso a cattedra dovranno attendere il 2017 per essere immessi in ruolo: non posso pensare – ha concluso il nostro direttore – che la stessa cosa possa accadere per i prossimi due anni”.
Ascolta la puntata integrale (Clicca qui)
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