Nell’imminenza del bando del corso-concorso riservato per dirigenti scolastici, di cui il ministro del Miur, Letizia Moratti, era stata autorizzata il 4 ottobre dal Consiglio dei Ministri, relativamente al reclutamento di 1.500 presidi con incarico da almeno tre anni, nella riunione tenuta al Ministero del Miur, il 18 ottobre, è stata distribuita ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali e professionali, un’Informativa relativa all’iter e al programma.
È un’Informativa abbastanza dettagliata e costituirà la trama dell’imminente bando..
L’iter concorsuale sarà quello previsto dalla normativa recentemente rinnovata. Contrariamente a quanto è stato previsto per il concorso ordinario, questo riservato ai presidi incaricati, si articolerà in un esame di ammissione che si supererà con una votazione di 14/20.
Potrà rappresentare il primo sbarramento, al di là delle facili illusioni di chi sperava che la corsia preferenziale del concorso riservato, per i tempi meno estesi del periodo di formazione, fosse di per sé garanzia di superamento.
Seguirà, poi, la valutazione dei titoli culturali, professionali e dell’anzianità di servizio, ma solo per coloro che avranno superato la prova colloquio. Si valutano in 20/20. Sono previsti 7/20 per i titoli culturali e professionali e 13/20 per quelli di anzianità.
Terzo momento sarà quello del periodo di formazione, al quale non si accederà automaticamente, ma solo attraverso un a graduatoria desunta dal punteggio complessivo determinata dalla somma del voto riportato nell’esame di ammissione e da quello della valutazione dei titoli. Inoltre, per il numero dei posti messi a concorso, maggiorati del 10%.
Seguirà, infine, l’esame finale, articolato in una prova scritta ed in una prova orale. Si supereranno le due prove conseguendo un punteggio di 21/30 in ciascuna di esse.
L’esame finale si intenderà superato conseguendo un punteggio non inferiore a 42/60.
Momento finale dell’iter concorsuale sarà la graduatoria generale di merito che sarà formata dal punteggio complessivo riportato nella graduatoria per l’ammissione al corso di formazione e dal voto dell’esame finale.
Un punto dell’Informativa, e su cui il bando farà discutere, è quello relativo all’accertamento della conoscenza della lingua inglese. L’indicazione, pare sicuramente essere troppo generica. Che cosa significherà conoscere la lingua inglese? Quale il livello di conoscenza richiesta ai nuovi dirigenti? Si tratterà, insomma, di saper decodificare la pletora di parole entrate, e che entreranno, nel linguaggio quotidiano provenienti dalla moda di soddisfare gli esterismi anche quando la nostra lingua ha il corrispondente, o di possedere la capacità di affrontare una discussione, un dialogo ecc. in lingua inglese?
Lo stesso si deve dire delle competenze richieste in ordine all’informatica, alla pratica informatica, alle potenzialità organizzative connesse all’uso degli strumenti informatici.
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