Potrebbe proseguire ancora nelle aule dei tribunali la vicenda del Concorso per dirigenti scolastici in Lombardia.
Nei giorni scorsi, infatti, l’Ufficio scolastico regionale aveva fatto sapere che i vincitori di Concorso sarebbero stati finalmente nominati e avrebbero dovuto prendere servizio lunedì 10 marzo. Poco meno di 350 docenti erano già pronti a lasciare la cattedra per iniziare il nuovo lavoro, ma nella giornata del 6 marzo arriva la doccia fredda.
Con una nota di poche righe, il Ministero spiega che le nomine si possono certamente fare ma che l’effettiva assunzione di servizio (e il relativo trattamento economico) dovrà essere rinviato a settembre.
Il Miur adduce come motivazione non solo le proteste sindacali (in realtà solo UilScuola era finora intervenuta pubblicamente, ma sembra che anche altre organizzazioni non fossero del tutto d’accordo con la decisione dell’Usr Lombardia) ma soprattutto l’ esigenza di non interrompere la continuità didattica nelle classi che i docenti vincitori di Concorso avrebbero dovuto lasciare.
La nota ministeriale lascia però piuttosto perplessi, soprattutto se si considera che la commissione di Concorso lombarda ha bruciato le tappe per poter concludere i lavori nel più breve tempo possibile anche in relazione a quanto disponeva una norma del decreto legge 104 voluta proprio risolvere in fretta la questione.
Il 6° comma dell’art. 17 del decreto stabilisce infatti che gli incarichi di reggenza e gli esoneri dall’insegnamento conferiti nelle scuole delle regioni interessate alla revisione della procedura concorsuale cessano “con la nomina in corso d’anno, ove possibile, dei vincitori di Concorso, nel limite delle assunzioni già autorizzate, ovvero alla assegnazione, alle predette scuole, di un dirigente scolastico titolare, con incarico a tempo indeterminato.”
Durissimo (e anche piuttosto sarcastico) il comunicato dell’ANP: “Sono bastate ‘numerose segnalazioni, anche da parte delle organizzazioni sindacali’, come dichiara la nota del Capo Dipartimento del MIUR , per bloccare il meccanismo legislativo espressamente approvato per porre le condizioni di un ritorno alla normalità del sistema di istruzione in Lombardia. Tra le segnalazioni contrarie all’adempimento legislativo da un lato e il rispetto della norma dall’altro il MIUR non ha avuto dubbi: ha dato corso alle prime”.
Negativo anche il commento dell’assessore regionale all’istruzione Valentina Aprea:”Non nascondo l’amarezza per la decisione inaspettata e irrituale del Ministero dell’Istruzione, che ha impedito di procedere, da lunedì 10 marzo, all’assunzione in servizio dei vincitori del secondo Concorso per dirigenti scolastici presso le scuole assegnate”
E c’è già chi parla di ricorsi al giudice del lavoro che potrebbero essere proposti dai vincitori di Concorso che si vedrebbero privati di 6 mesi di stipendio da dirigente scolastico a seguito di un provvedimento ministeriale che sembra violare palesemente le norme volute dal legislatore con il decreto legge 104.
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