Come era facilmente prevedibile sul concorso per dirigenti scolastici si sta già sviluppando un’ampia polemica.
Molti dei candidati che non sono stati ammessi all’orale stanno inondando i social di commenti velenosi: “Vanno avanti i soliti noti”, “Sono passati due miei colleghi che hanno santi in paradiso”,”Anzichè studiare dovevo procurarmi una buona raccomandazione” e così.
E c’è anche chi ironizza sul fatto che nell’elenco degli ammessi all’orale c’è il nome di qualche personaggio pubblico (fa notizia, per esempio, la presenza della deputata pentastellata Lucia Azzolina fra i possibili vincitori del concorso).
Soprattutto, sta emergendo con chiarezza che di qui in avanti la procedura concorsuale dovrà fare i conti con i ricorsi di centinaia e centinaia di candidati che, usando anche le pagine di FB, si stanno già organizzando in gruppi e comitati.
A leggere post e commenti, i motivi per ricorrere sarebbero davvero tanti: molti concorrenti puntano soprattutto sul fatto che in realtà la prova scritta non si è svolta nello stesso giorno (in Sardegna, infatti, lo scritto è stato rinviato a dicembre a causa del maltempo che aveva provocato la chiusura delle scuole della regione proprio nel giorno della prova nazionale).
Ma poi ci sono mille altri “intoppi”, importanti o meno, che, secondo i candidati, avrebbero determinato condizioni diverse: in alcune sedi i commissari non hanno lasciato consultare il testo del contratto nazionale, mentre in altre sedi questo è stato possibile; in certi casi la caduta della connessione ha provocato perdite di tempo o di “concentrazione”. E c’è anche chi osserva che in una sede la prova è iniziata ad una certa ora, mentre altrove è iniziata un’ora o due dopo.
Molti recriminano sul fatto che i docenti di lingua straniera risulterebbero avvantaggiati rispetto a tutti gli altri, in quanto una delle prove si svolgeva proprio in inglese (o francese, tedesco e spagnolo).
E nelle pagine FB di alcuni candidati circolano racconti davvero incredibili, come quelli di coloro che affermano che sono stati ammessi all’orale persino docenti che hanno risposto solamente a tre quesiti su cinque.
Insomma, a conti fatti, i ricorsi ci saranno e potrebbero determinare un rallentamento significativo dell’intera procedura.
Rallentamento che potrebbe assumere proporzioni ancora più ampie anche a seguito delle dimissioni di commissari d’esame che si stanno annunciando in molte sedi.
Vedremo nei prossimi giorni quali contromisure riuscirà a mettere in atto il Ministero.
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