Vediamo dunque quali saranno le modalità del nuovo concorso. Secondo Italia Oggi il concorso, come è noto, tornerà ad avere carattere nazionale e sarà affidato alla costituenda Scuola Nazionale dell’Amministrazione. Il Regolamento (con le linee generali ed i requisiti di accesso), sul quale si è avviata la consultazione con i rappresentanti sindacali e le organizzazioni professionali, prevede poi un successivo bando che dettaglierà invece questioni particolari (sottocommissioni, tabella dei titoli, eventuali riserve).
Non si scoprono, in effetti, rilevanti novità. La bozza di Regolamento ha la stessa struttura dell’ultimo concorso con il seguente iter:
* prova pre-selettiva;
* ammissione alle due prove scritte (con le stesse tipologie già utilizzate) di un numero di candidati cinque volte il numero dei posti messi a bando;
* una prova orale;
* una valutazione dei titoli;
* una graduatoria di merito;
* l’ammissione al corso-concorso selettivo di formazione;
* un esame intermedio;
* una graduatoria di merito dell’esame intermedio;
* una attività di tirocinio con esame finale;
* una graduatoria di merito conclusiva.
Riguardo alla specificità delle prove e ai criteri di selezione dei membri delle commissioni vige ancora fitto mistero. Sull’altro pucntum dolens dell’ultimo concorso, la famigerata prova preselettiva, si auspicano temi più attinenti più alla cultura scolastica e professionale, per evitare il ripetersi delle follie del concorso 2011, con il famoso librone su tutto lo scibile umano, da sfogliare e leggere con immediatezza in un’ora, col risultato che molti candidati non riuscirono nemmeno a finire la lettura dei quesiti.
Il nuovo dirigente dovrà essere un manager dell’educazione. “ esperto in progettazione formativa, valutato quindi su competenze, ad esempio, legate a come si costruisce uno staff, come si motiva un gruppo di lavoro, come si distribuiscono le deleghe o come si conduce un ambito collegiale”.
Un’ultima novità: il concorso dirigenti d’ora in poi (!?) dovrà avere cadenza annuale per mandare in pensione l’istituto delle reggenze. Stabilità alla vita della scuola, concorsi a cattedra ricorrenti, concorsi dirigenti secondo il fabbisogno. Sarà davvero questo lo scenario dell’immediato futuro?
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