Gli Uffici scolastici regionali della maggior parte delle regioni italiane hanno pubblicate le graduatorie degli ammessi alle prove scritte del concorso ordinario per il reclutamento dei dirigenti scolastici in via di espletamento in tutta Italia per la copertura dei 1.500 posti di cui al Decreto della Direzione Generale per il Personale della Scuola del 26/11/2004.
L’esame dei dati emersi dalle graduatorie appena pubblicate richiama l’attenzione sullo strano meccanismo del concorso in atto e sicuramente induce a più di una riflessione.
Come è noto, non tutti gli aspiranti aventi i relativi titoli possono essere ammessi alle prove di esami, ma solo una percentuale pari al numero dei posti messi a concorso moltiplicata per sette.
Al di là dei dati numerici, resta il fatto della perversità del meccanismo escogitato dall’Amministrazione scolastica – con il consenso delle organizzazioni sindacali e delle rappresentanze professionali – che, nella fase propedeutica di selezione, affidata esclusivamente ai titoli, vengono automaticamente tagliati fuori i candidati più giovani, ed esclusi quei soggetti che dovrebbero, in linea di massima, essere indispensabili per quel rinnovamento della scuola oggi tanto enfatizzato dal processo di riforma in atto.
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