Sarà una settimana lunga, lunghissima, per migliaia di docenti candidati a preside che hanno conseguito una buona votazione in occasione della prova preselettiva del concorso per dirigenti scolastici, svolta il 23 luglio.
Tutti in attesa dei controlli del Cineca di Bologna
Messe già da parte le polemiche per il tipo di preselettiva scelta, poco concettuale e molto nozionistica, gli unici che possono già sentirsi al sicuro sono gli aspiranti dirigenti che hanno conseguito sopra gli 85-90 punti, tra cui la professoressa Antonella Marino, che ha totalizzato un punteggio altissimo (95/100).
Gli altri, invece, dovranno attendere che il Cineca di Bologna faccia le verifiche del caso, mettendo a punto le graduatorie. Ma l’attesa, come dicevamo, sarà di qualche giorno. Al massimo entro venerdì 27 o sabato 28 luglio, il Miur renderà pubblici i nominativi dei circa 8.700 ammessi allo scritto, da svolgere anch’esso per la prima volta al pc.
Il tweet rassicurante del Miur
Nella stessa giornata di realizzazione della preselettiva, Viale Trastevere ha infatti pubblicato un tweet con cui assicura che “la prova preselettiva si è svolta regolarmente” e soprattutto che “l’elenco degli ammessi sarà pubblicato in settimana”.
In attesa che lo stesso ministero dell’Istruzione fornisca “un quadro completo dei dati”, c’è però già un dato ufficiale che fa alzare non poco le possibilità di accesso alla verifica scritta: l’altissimo numero di insegnanti che, per vari motivi, non ultimo la collocazione della pre-selettiva in piena estate, ha deciso di non presentarsi.
“I partecipanti sono stati 24.082 su 34.580 candidati iscritti”, ha detto ancora il Miur via twitter. Ora, siccome oltre 10mila su 34mila docenti si sono auto-esclusi (ben il 30%), viene da sé che coloro che hanno risposto ai 100 quesiti si ritrovano ora tra le mani molte più chance di passare almeno questa prima fase del concorso.
Allo scritto una quota fissa di partecipanti
Allo scritto, come da bando, andranno 8.730 candidati: lo dice chiaramente il comma 2 del art. 8 del D.M. 138/2017, nella parte in cui specifica che sono ammessi alla prima prova “un numero di candidati pari a tre volte quello dei posti disponibili per il corso di formazione dirigenziale di cui all’articolo 4, comma 5” e “altresì, ammessi tutti i candidati che abbiano conseguito nella prova preselettiva un punteggio pari a quello del candidato collocato nell’ultima posizione utile”.
Ora, poiché i posti messi a concorso sono pari a 2.425, considerando la maggiorazione del 20% (quindi 2.910), prevista sempre dall’art. 4 del decreto ministeriale, ne consegue che ad essere ammessi alla verifica scritta saranno 8.730 candidati.
Passeranno in tanti
Alla fine, si ritroveranno allo scritto oltre il 36% di chi si è seduto al computer il 23 luglio per rispondere ai 100 test a risposta multipla. In pratica, più del 10% di ammessi rispetto a quelli che si erano calcolati alla vigilia, sulla base delle domande presentate.
Sarebbe il caso di dire, quindi, che la selezione per ora è stata fatta più dal periodo vacanziero e dalla mancanza di coraggio di migliaia di candidati, che dai discussi test.
Una circostanza su cui hanno pesato, secondoRosa Cirillo, segretaria del Dipartimento Dirigenti della Uil Scuola, “una infinita serie di rinvii che hanno scoraggiato dal partecipare tanti docenti fiaccati dal continuo ‘si fa/non si fa’. Il primo dato da registrare – dice ancora Cirillo – è dunque un numero di candidati più basso di quello atteso”.
Ecco perché abbiamo buone ragioni per sbilanciarci nel dire che chi ha conseguito una votazione sopra gli 80, forse anche meno, può sperare di avercela fatta a superare questo primo non facile step.