Nel Paese dei ricorsi non poteva mancare l’ennesimo contenzioso sul concorso per dirigenti scolastici bandito lo scorso mese di dicembre.
Poiché il concorso non è ancora neppure iniziato, il ricorso non riguarda gli esiti e gli eventuali “brogli” e “imbrogli” che hanno messo zeppe a non finire al concorso 2017.
Questa volta il contenzioso è particolarmente originale ed è stato avviato da 120 DSGA aderenti al Movimento Nazionale Direttori SGA che hanno deciso di impugnare il Bando per l’illegittima esclusione della loro categoria.
In questi giorni il Movimento ha già notificato al MIM il ricorso al Tar.
Per tutti parla il presidente della Associazione Alberico Sorrentino: “Con 120 colleghi abbiamo intrapreso un’azione legale dal forte impatto anche sindacale per far emergere in maniera chiara l’illogicità di un sistema di reclutamento della dirigenza scolastica che esclude la possibilità di partecipazione dei DSGA”
“Il Direttore – spiegano – è un funzionario sulla carta, ma di fatto è un vero e proprio dirigente. Sopperisce a tutti i deficit e le carenze del dirigente scolastico in ambito amministrativo, contabile, fiscale e manageriale. Non bisogna dimenticare infatti, che mentre il dirigente è quasi sempre un ex docente in materie umanistiche o scientifiche i DSGA, in particolare gli assunti con il concorso del 2018, hanno competenze altamente specialistiche e laurea in giurisprudenza oppure in economia e commercio; va da sé che le competenze in materia di appalti, contratti, acquisti, contabilità, ricostruzioni di carriera su sentenza non possono che far capo a questi ultimi”.
“In molti casi – proseguono – nonostante gli atti amministrativi rechino la firma del dirigente scolastico in qualità di rappresentante legale dell’Istituzione scolastica, il lavoro viene il più delle volte delegato in toto alla figura del DSGA; ne è un esempio il fatto che il D.I. 129/2018 parla di redazione del programma annuale da parte del Dirigente in collaborazione con il DSGA, ma di fatto il PA viene redatto completamente e interamente dal DSGA proprio per la mancanza di competenze economiche e giuridiche in capo al DS, come accade per tutti gli altri adempimenti amministrativi e contabili elencati dal decreto”.
Senza troppi giri di parole, i ricorrenti affermano anzi ormai nelle scuole “la gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali viene svolta dal DSGA, in quanto i dirigenti curano solo la parte delle relazioni istituzionali e della didattica”.
Affermazione quanto meno curiosa perché, se fosse davvero dimostrato che sono i DSGA ad occuparsi di “gestione delle risorse umane, finanziarie e strumentali” ci troveremmo di fronte ad un illecito di dimensioni nazionali di cui farebbero bene ad occuparsi non solo la magistratura contabile ma anche quella ordinaria (e c’è da chiedersi per quale motivo l’Associazione non si rivolga direttamente anche alla Corte dei Conti).
Resta il fatto che i 120 DSGA che hanno deciso di impugnare il Bando ritengono non solo di avere ottime ragioni dalla loro parte ma pensano anche che la loro esclusione possa rivestire anche profili di incostituzionalità. E, giusto per “non farsi mancare nulla”, annunciano che analogo ricorso potrebbero essere presentato anche per l’esclusione dal concorso per dirigenti tecnici.
Seguiremo la vicenda che si presenta di indubbio interesse per molti.