Il sottoscritto avv. Giovanbattista Ferillo, nella qualità di consulente legale del Comitato “RICORRENTI del SUD – DS 2011”, in osservanza dei principi del proprio Statuto e nella certezza che la paventata ipotesi di esonerare i vicari delle scuole in reggenza non risponda a criteri di economicità e giustizia, si onora esporre quanto segue:
– a seguito dell’iter concorsuale di cui al concorso per esami e titoli per il reclutamento di Dirigenti Scolastici per la Scuola Primaria, Secondaria di Primo Grado, Secondaria di Secondo Grado e per gli Istituti Educativi pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale – IV Serie Speciale – “Concorsi” numero 56 del 15 luglio 2011 ed agli esiti del sequestro preventivo notificato dalla Procura della Repubblica di Napoli all’Amministrazione nella persona del Direttore p.-t. si sono instaurati numerosi contenziosi;
– con il provvedimento prot. AOODRCA.6033, preso atto del turpe mercimonio operato dalla Commissione nominata prima facie, la dirigenza del Miur per la Campania ha operato un’aberrazione ideologica considerando valide le risultanze di una Commissione che, operando in maniera irrituale (leggasi IRREGOLARE e CONTRA LEGEM), ha inficiato tutto l’iter concorsuale per scopi personali di pochi;
– con la L. 107/2015 ed il successivo D.M. 499/2015 nonostante la pendenza dei detti ricorsi e delle irrisolte questioni ad essi legate e sottese, l’Amministrazione dello Stato ha tentato, invano, di rimediare a palesi illegittimità ed incongruenze con un atto di forza;
-con l’ordinanza di rimessione alla Corte Costituzionale emanata dal Consiglio di Stato in data 4 maggio 2017 è stata sollevata la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 1, commi da 87 a 90, della Legge numero 107 del 13 luglio 2015 e, comunque, dell’articolo 1, comma 88, della Legge numero 107 del 13 luglio 2015 nella parte in cui non consente la partecipazione alla procedura di immissione nei ruoli dei dirigenti scolastici riservata ai soggetti previsti dalla norma in questione anche a coloro i quali abbiano avuto una sentenza favorevole almeno nel primo grado di giudizio ovvero non abbiano avuto, alla data di entrata in vigore delle legge in questione, alcuna sentenza definitiva nell’ambito del concorso per il reclutamento dei dirigenti scolastici indetto con D.D. 13 luglio 2011;
– il dubbio sollevato dall’organo giudiziario amministrativo è il palese contrasto con gli articoli 3, 51 e 97, ultimo comma, della Costituzione;
– il Comitato nelle persone dei suoi componenti e partecipanti è nelle condizioni di poter ottenere, con la plausibile declaratoria di incostituzionalità delle citate norme, di partecipare alla procedura di immissione nei ruoli dei dirigenti scolastici di cui al concorso del 2011.
Tutto ciò premesso il Comitato “RICORRENTI DEL SUD – DS 2011” con la presente
Formalmente
INVITA E DIFFIDA
il Ministero dell’istruzione, dell’università e della Ricerca, nella persona del Ministro p. t. nonché ogni Organo o Ufficio Competente dall’emanare atti di qualsivoglia natura finalizzati a risolvere il grave problema delle reggenze RICORRENDO ALLA FIGURA DEI VICARI.
Il Comitato, seppur riconoscendo l’urgenza di colmare l’inefficienza delle 2000 dirigenze a partire dall’anno scolastico 2017/2018, si ritiene ancora una volta escluso (dopo la Legge 107 commi da 87 a 90) da provvedimenti che non tengono in alcuna considerazione il loro status.
Come apparirà evidente un simile denegato comportamento potrebbe incrementare il numero dei contenziosi in quanto:
1) I vicari esonerati sarebbero, di fatto, figure potenziate nel loro ruolo e nella loro funzione, a discapito dei ricorrenti DS 2011, già discriminati dai commi 87 e 88, art 1, L 107/2015. Certa conseguenza, quindi, è che all’atto dell’emanazione di un simile provvedimento i membri del Comitato e TUTTI coloro i quali sono in attesa dei provvedimenti giurisdizionali, sarebbero doppiamente discriminati;
2) I vicari esonerati potrebbero rivendicare una innegabile progressione di carriera fino alla dirigenza scolastica, creando un ulteriore motivo di ricorso e, di conseguenza, un incontrollabile proliferazione del contenzioso;
3) Il problema delle reggenze verrebbe solo rinviato ma non risolto;
4) I contenziosi tra vicari stessi (vicari di scuole a reggenza e vicari di scuole con DS);
5) I vicari da oltre due decenni discriminati da vicari neonominati, solo perché di scuole senza DS.
Altrettanto evidente appaiono le conseguenze di tutto quanto prospettato in thema di DANNO ERARIALE:
1) compensi maggiorati ai vicari e senza finalità relative alla soluzione contenziosi, ovviamente temporanei (forse annuali e dico forse annuali);
2) compensi a docenti incaricati sull’orario scolastico curricolare dei vicari esonerati dal servizio;
3) compenso ai DS in reggenza;
4) onere finanziario non risolto relativo ai contenziosi dei ricorrenti DS 2011;
5) oneri finanziari derivanti da probabili contenziosi accesi tra vicari stessi, in quanto detentori di situazioni diversificate a seconda dell’avvenuto esonero;
6) oneri finanziari derivanti da ricorsi dei ricorrenti DS 2011 già parzialmente idonei a sostenere ruoli intermedi.
Il Comitato, nella consapevolezza che la soluzione dell’annosa questione, che già grava ed è all’attenzione degli Uffici Competenti del Miur, è divenuta di ordine Governativo e non più Parlamentare, in quanto l’esecutivo si è già impegnato con l’accoglimento degli ODG:
• 9/04304/067 presentato da Albanella Luisella, testo di Giovedì 23 febbraio 2017, seduta n. 747;
• Ordine del Giorno n. G/2853/102/5 al DDL n. 2853 a firma di Uras, Stefano.
E ancora. Nella consapevolezza che la problematica sia attenzionata dall’Ufficio del Capo Gabinetto, dal Capo Dipartimento nonché dal Sottosegretario di Stato, appunto in delega della forza legislativo-parlamentare, invita il Ministero a considerare, in aggiunta a quanto già previsto, l’ esonero dall’insegnamento degli stessi ricorrenti, ma stavolta con finalità, ossia:
1) evitare l’organizzazione, peraltro dispendiosa, di corsi da istituire nel rispetto del D.M. 499/2015;
2) completare la preparazione dei ricorrenti DS 2011 con un anno tecnico-operativo coadiuvato dalla presenza del DS reggente;
3) concedere, non nella totalità dei 2000 posti previsti, la figura intermedia che si vuole creare con il CCNL, ma tenere in conto, nel numero considerato delle dirigenze scoperte, i 775 ricorrenti con la finalità di immissione nel ruolo per l’anno 2018;
4) inserire nelle formule di risparmio un compenso aggiuntivo da non corrispondere in aggiunta alla spesa fissa stipendiale dei 775 ricorrenti che andranno a svolgere l’incarico di vicariato.
Chiarito, in conclusione, che la fase nazionale del concorso ossia la prova di preselezione non è per nulla messa in discussione, ma che la successiva fase regionale ha creato l’attuale situazione giudiziario/contenziosa, il Comitato conclude chiedendo un incontro a breve per concertare soluzioni legittime che ottengano lo scopo di sanare una volta e per sempre l’intera questione.