Sul Corriere della Sera c’è spazio per il corsivo, a cura di Gianna Fregonara, in merito al concorso dirigenti scolastici.
“Le candidature sono già quasi 30 mila e mancano ancora 36 ore: fino a domani alle 14 tutti gli insegnanti con almeno cinque anni di servizio potranno candidarsi al concorso per preside. Peccato che i posti siano “solo” 2.425. Ci vorrà più di un anno per avere i nuovi presidi al lavoro, una stima molto ottimistica: nell’ultimo concorso nel 2011—si presentarono 42 mila candidati per 2.300 posti—non si sono avuti i risultati tra ritardi, errori e ricorsi, fino al 2015. Per ora si sa che il 28 febbraio i trentamila o più candidati apprenderanno la data della preselezione. Poi ci saranno la prova scritta con tanto di inglese, quella orale e infine il corso e il tirocinio. Dovevano essere loro la novità della riforma, che prometteva più autonomia, responsabilità e più soldi per i dirigenti il cui ruolo di leader avrebbe dovuto portare addirittura a una certa virtuosa concorrenza tra le
scuole nell’attirare studenti e insegnanti.
Alla fine i loro poteri sono stati un po’ ridimensionati. Ma soprattutto a essere ridotto è l’investimento complessivo sui dirigenti: oggi nel Nord un istituto su due non ha un proprio preside ma un «reggente», cioè un dirigente di una scuola che si occupa di farne funzionare altre come supplente. Ora non solo il concorso è arrivato—come da sempre—con un anno di ritardo ma i nuovi presidi, quando sarà, occuperanno i posti vuoti già da
quest’anno (ne mancano già 1.800) e dall’anno prossimo quando altri 400 andranno in pensione. Secondo la stima della Fondazione Agnelli nel momento in cui avremo i nuovi presidi cominceremo ad avere nuove «reggenze», in quella che ormai è diventata un’altra via italiana al risparmio. Le voci più critiche della riforma temevano che i presidi potessero
diventare degli “sceriffi”, ora rischiano al massimo di essere dei super-supplenti”.
Meno solo un giorno al termine delle iscrizioni per il prossimo concorso per dirigenti scolastici. Fino alle 14 di venerdì 29 dicembre sarà possibile inoltrare la domanda.
In base ai dati resi noti da La Repubblica, saranno più di 35.000 gli aspiranti dirigenti scolastici a inoltrare l’istanza per il concorso. I posti a bando, però, sono solo 2.425: ciò significa che solo 1 su 15 ce la farà.
La prova preselettiva si svolgerà se il numero di candidati sarà superiore a 7.275. Essendo la quota già superata, ci sarà la somministrazione dei test che avverrà a livello regionale.
Si tratta di un numero enorme che fa il paio anche con le domande per l’aggiornamento delle graduatorie di terza fascia sia per i docenti (più di 600mila) che per il personale Ata (addirittura 2 milioni).
Al corso-concorso possono partecipare le docenti e i docenti e il personale educativo di ruolo con almeno cinque anni di servizio. È utile anche il servizio precedente al ruolo.
Tre le fasi previste per la selezione: una concorsuale vera e propria, una formativa di due mesi e una di tirocinio presso le scuole. La fase concorsuale prevede una prova preselettiva unica a livello nazionale nel caso in cui le candidature siano almeno tre volte superiori ai posti messi a bando.
Le candidate e i candidati dovranno rispondere a 100 quiz che saranno estratti da una banca dati resa nota tramite pubblicazione sul sito del Ministero almeno 20 giorni prima dell’avvio della prova. Le domande punteranno a verificare le conoscenze di base per l’espletamento delle funzioni dirigenziali.
La prova sarà svolta al computer. Sarà ammesso allo scritto, in base al punteggio ottenuto (il massimo è 100), un numero di candidate e candidati pari a tre volte il numero dei posti disponibili per il corso di formazione dirigenziale.
Per quanto riguarda la prova scritta, sono previste cinque domande a risposta aperta su normativa del settore istruzione, organizzazione del lavoro e gestione del personale, programmazione, gestione e valutazione presso le scuole, ambienti di apprendimento, diritto civile e amministrativo, contabilità di Stato, sistemi educativi europei; due domande a risposta chiusa in lingua straniera (livello B2) su organizzazione degli ambienti di apprendimento e sistemi educativi europei.
Le candidate e i candidati che otterranno il punteggio minimo di 70 punti potranno accedere all’orale che mira ad accertare la preparazione professionale delle e degli aspiranti dirigenti anche attraverso la risoluzione di un caso pratico. Saranno testate anche le conoscenze informatiche e di lingua straniera. Entrambe le fasi sono uniche a livello nazionale.
Le candidate e i candidati che supereranno le prove scritta e orale saranno ammessi, sulla base di una graduatoria che tiene conto anche dei titoli, al corso di formazione dirigenziale e di tirocinio selettivo, finalizzato all’arricchimento delle competenze professionali delle candidate e dei candidati.
Due i mesi di lezione in aula previsti e quattro quelli di tirocinio a scuola, che potranno essere integrati anche da sessioni di formazione a distanza.
Al termine le candidate e i candidati dovranno affrontare una valutazione scritta e un colloquio orale. Saranno dichiarati vincitori del corso-concorso le candidate e i candidati che saranno collocati in posizione utile in graduatoria generale di merito.
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