Di fronte all’ennesimo fallimento dei concorsi per DS, Giannelli, presidente dell’ANP, dice che è meglio eliminarli e passare alla chiamata diretta. Quando la giornalista gli ricorda che la Costituzione richiede che si facciano pubblici concorsi, sostiene ineffabile che si può cambiare la Costituzione!
Qualcun altro ne approfitta per rilanciare l’idea del preside eletto dal Collegio dei docenti.
A me pare che il Ministero della Pubblica Istruzione debba stare attento, quando si fa un pubblico concorso, a non prestare il fianco a possibili ricorsi, istituendo una commissione anche giuridica che valuti preventivamente i bandi.
Insomma siamo al dilettantismo o a una voluta confusione? Non si può gettare il bambino insieme all’acqua sporca: il concorso pubblico rimane l’unico sistema imparziale di selezione dei pubblici dipendenti.
La pubblica amministrazione non si può equiparare a una azienda privata.
Eugenio Tipaldi